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Assemblea annuale degli iscritti all’Odg Emilia-Romagna. Approvati i bilanci 2017-2018. Annunciate le linee programmatiche della nuova consiliatura e i principali progetti in campo. Vivace, partecipato, ponderato il confronto tra i colleghi presenti

Si è svolto presso il Centro Congressi del Savoia Hotel Regency di Bologna l’incontro annuale dell’Ordine regionale dei giornalisti per l’approvazione del conto consuntivo 2017 e del bilancio di previsione 2018.
La prima assemblea del neoeletto Consiglio è stata aperta dal segretario Antonio Boschi che, dopo aver ricordato i nomi della nuova dirigenza ordinistica emiliano-romagnola, ha letto la lunga e dolorosa “lista” dei giornalisti scomparsi negli ultimi dodici mesi. In memoria dei colleghi la platea si è raccolta in silenzio per qualche minuto.

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All’inizio dei lavori ha preso la parola il presidente dell’Odg Giovanni Rossi, che nella sua sintetica e incisiva relazione ha espresso alcune linee programmatiche della nuova governance. Prima di tutto ha voluto ribadire che il Consiglio “è alla guida di un organismo regolato dalla legge e, piaccia o meno, deve farla osservare”. Certo, “la normativa che regola la vita dell’Ordine andrebbe riformata, soprattutto per quanto riguarda il sistema elettorale, ma nostro compito è rispettarla e farla rispettare rigorosamente, ovviamente cercando di sollecitare i politici e il Parlamento attraverso il nostro Consiglio nazionale”.

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Altro nodo fondamentale per il Presidente è la formazione professionale continua: “con il prezioso supporto della Fondazione riusciamo a garantire un’ampia offerta di corsi e seminari, perlopiù gratuita, ma i giornalisti dovrebbero vivere questo obbligo di legge come una opportunità di crescita culturale e professionale, non come un fastidioso impegno”. Per quanto riguarda il Master in giornalismo, frutto di una costruttiva collaborazione fra Università di Bologna e Ordine, Rossi ha precisato che “questo Consiglio ha fatto sua la tesi di dare vita a un albo dei docenti, quale strumento di trasparenza e difesa della qualità nella scelta dei docenti stessi”. Rispetto al “rinnovo” del Cdt ha invece affermato che “pur essendo un problema non previsto, i consiglieri dell’Odg provvederanno in tempi brevi a proporre la rosa dei nomi da sottoporre al Presidente del Tribunale”. Infine ha ribadito l’impegno costante del Consiglio di stare accanto ai giornalisti minacciati, anche con la costituzione di un Osservatorio per monitorare le intimidazioni e la qualità dell’informazione. E non ha dimenticato di ricordare l’obbligo della PEC per tutti gli iscritti e l’opportunità della Card Open Giornalisti gratuita per i colleghi che non hanno una posizione Casagit.

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L’assemblea dei giornalisti ha poi ascoltato i “rapporti” sui conti dell’Odg. Il tesoriere Mario Paolo Guidetti ha commentato la relazione sui bilanci 2017-2018. Dopo avere espresso sincero apprezzamento per l’opera svolta dal tesoriere precedente Silvestro Ramunno, ha precisato che l’Ordine dell’Emilia-Romagna intende proseguire con una gestione scrupolosa improntata alla “massima prudenza” cercando di tenere monitorate, verificate e al caso migliorate le spese applicando una “spending review” sui costi. Di seguito, Fulvio De Nigris ha esposto e analizzato in dettaglio la relazione del Collegio dei Revisori dei conti. Nel sottolineare la “missione di servizio” dell’Ordine, ha dichiarato che il Collegio da lui presieduto “ritiene di poter condividere i criteri di impostazione dei bilanci esprimendo parere favorevole”.

Alla fine degli interventi istituzionali e dopo diversi chiarimenti sul rendiconto dell’anno passato e sulle previsioni di spesa per quello corrente, Antonio Boschi ha invitato i colleghi presenti a votare i bilanci. Entrambi sono stati approvati con votazione palese per alzata di mano: il consuntivo 2017 con tre astensioni, il preventivo 2018 con due.

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È poi intervenuto Claudio Santini, presidente del Consiglio di disciplina territoriale (Cdt) dell’Emilia-Romagna, che ha dato conto dei quasi cinque anni di attività dell’organismo di disciplina dell’Odg sottolineando alcuni aspetti “critici” dell’attuale mandato. In particolare, ha rimarcato che è piuttosto incauto il “prepensionamento” dei Consigli di disciplina, soprattutto in un momento in cui Cdt e Collegi disciplinari devono aprire una mole spropositata di fascicoli nei confronti di chi non assolto l’obbligo della Fpc. Nella sua ampia relazione Santini ha ricordato che a fine giugno 2016 si è concluso il primo mandato dell’organo regionale di tutela deontologica e che in settembre dello stesso anno è iniziato il secondo incarico triennale, con prospettiva di vita fino all’autunno 2019. Ma il momento attuale è “problematico” poiché “il dopo-elezioni dell’ottobre scorso ha proposto il tema dell’interpretazione letterale del primo articolo del regolamento ministeriale del 15 agosto 2017” che riguarda tempi, modalità, procedure per la nomina dei consigli di disciplina. E le ultime direttive del Cnog sui “rinnovi” preoccupano i componenti del Cdt emiliano-romagnolo (che attendono le decisioni del Consiglio regionale dell’Ordine previste per fine mese).

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Sempre Claudio Santini, ma nella veste di direttore della formazione per la Fondazione Odg, ha fatto il punto sulla formazione obbligatoria, che in Emilia-Romagna viene realizzata grazie alla efficace sinergia fra Ordine regionale e Fondazione. Nella sua articolata esposizione ha evidenziato luci e ombre della Fpc nel primo triennio 2014-2016 con focus sui cosiddetti “zeristi”, che non hanno acquisito nessun credito formativo e dunque dovranno subire “interventi processuali” da parte del Consiglio di disciplina. Il vicepresidente dell’Ordine Emilio Bonavita ha poi parlato più diffusamente della Fondazione dell’Ordine e ha evidenziato che il bilancio della Fpc (ormai al secondo anno del triennio formativo 2017-2019) è complessivamente più che positivo, soprattutto in termini di proposte formative: circa 600 dal 2014 a oggi. Un risultato che colloca l’Odg dell’Emilia-Romagna nei primi posti della graduatoria nazionale sulla attività didattica.

Claudio Cumani, Matteo Naccari, Silvestro Ramunno Roberto Zalambani, Rita Bonaga, Lorenzo Bianchi, Giorgio Maria Leone, Francesca Caggiati e Lorenzo Marco Sani hanno portato contributi significativi alla discussione generale, che ha messo in luce problematiche degli organismi di categoria, questioni urgenti e “derive” della professione ma anche progetti propositivi per il futuro.

Al termine del dibattito si è svolta la tradizionale cerimonia di premiazione dei giornalisti professionisti e pubblicisti che hanno raggiunto il traguardo dei quarant’anni d’iscrizione all’Albo. Il presidente dell’Odg Giovanni Rossi, coadiuvato dagli altri componenti del Consiglio, ha donato pergamene e orologi ricordo ai colleghi.
Infine, sono stati consegnati i diplomi di idoneità professionale ai giornalisti che hanno superato l’esame di Stato nel corso del 2017.

Franca Silvestri

ph Adriana Tuzzo

(24 marzo 2018)