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Fuga dall’Egitto: il toccante saggio-inchiesta di Azzurra Meringolo Scarfoglio

Un’indagine scrupolosa e partecipata dentro il tessuto vivo della nuova diaspora egiziana. È Fuga dall’Egitto. Inchiesta sulla diaspora del dopo-golpe, il nuovo libro della giornalista Azzurra Meringolo Scarfoglio, pubblicato da Infinito Edizioni (15,00 euro in libreria, disponibile anche online).

A distanza di otto anni dalla rivoluzione del gennaio 2011, la popolazione egiziana continua ad essere sottoposta a “un attacco senza precedenti alla libertà d’espressione”. Nel corso del 2018 almeno 113 persone sono state arrestate con l’accusa di aver espresso in modo pacifico le loro opinioni. Molte di loro sono state trattenute in carcere per mesi e poi portate in giudizio, anche davanti alla corte marziale, con le accuse di “militanza in gruppi terroristici” e “diffusione di notizie false”.
I nuovi esuli egiziani, intervistati da Azzurra Meringolo Scarfoglio nella sua inchiesta-reportage, “sono dispersi nel mondo per sfuggire al carcere, a sommari processi di massa, a tentativi di cooptazione, alla censura di chi non voleva che raccontassero dettagli scomodi, ad esempio, sulla tragica fine di Giulio Regeni. Per alcuni l’esilio è arrivato dopo lunghi periodi di detenzione, segnati da torture fisiche e psicologiche”. Dalla diaspora raccontano il viaggio con il quale è iniziato il loro esilio, spesso una fuga improvvisa che li ha resi parte di quella che alcuni storici hanno definito “la più importante ondata migratoria nella storia dell’Egitto contemporaneo”.
Nella prelazione al volume, Moni Ovadia afferma: “con questa panoramica umana sugli esuli da un Paese governato da una dittatura, Azzurra Meringolo Scarfoglio ci sollecita a non lasciare nel dimenticatoio donne, uomini e processi che non abbandonano il campo a seguito di una sconfitta, ma la metabolizzano e riprendono il cammino con altre modalità, ma con lo stesso orizzonte ideale”.
E nell’introduzione Riccardo Noury gli fa eco dicendo: “l’Egitto è considerato da molti Paesi occidentali un partner chiave nella lotta al terrorismo a livello regionale e questa è la giustificazione usata per rifornirlo di armi, software di sorveglianza e altro materiale, nonostante le prove che dimostrano il loro utilizzo per commettere gravi violazioni dei diritti umani”.
Quella che l’autrice propone è un’inchiesta all’interno della nuova diaspora egiziana, composta dagli esuli di ultimissima generazione: “più o meno giovani, giornalisti, sindacalisti, artisti, medici, poeti, politici e attivisti per i diritti umani scappati dal loro Paese quando, dopo il golpe dell’estate del 2013, i militari sono tornati al potere. I nuovi esuli egiziani sono andati via per sfuggire al carcere, a sommari processi di massa, a tentativi di cooptazione, alla censura di chi non voleva che raccontassero”.
Azzurra Meringolo Scarfoglio è cresciuta camminando sotto i portici di Bologna e fin da piccola ha coniugato la passione per la scrittura con quella del viaggio. Dopo anni di studio tra Europa, Sud America e Medio Oriente, si è laureata in Relazioni Internazionali e si è appassionata sempre più al mondo arabo. È giornalista della redazione esteri del Giornale Radio Rai. Ha vissuto in Egitto prima e dopo la rivoluzione del 2011 e da lì ha scritto il libro I ragazzi di piazza Tahrir (premio di scrittura Indro Montanelli). Ha vinto il premio giornalistico Ivan Bonfanti (2012), il premio Maria Grazia Cutuli (2013) e il Franco Cuomo International Award (2014). Nel 2016 ha pubblicato Il sogno antiamericano. Ha trascorso gli ultimi dieci anni tra Medio Oriente, Stati Uniti e Italia, lavorando come ricercatrice all’interno dell’area Mediterraneo e Medio Oriente dell’Istituto Affari Internazionali. È docente a contratto all’Università Roma Tre e al Master in Economia e Istituzioni dei Paesi Islamici della Luiss. È componente del comitato scientifico di WIIS Italy, di cui è fondatrice. Fa parte del German Marshall Fund Alumni Leadership Council.
Franca Silvestri
(4 marzo 2019)