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Giornalista pubblico: il contratto Fieg-Fnsi della Regione E-R va protetto

“L’arrivo del giornalista pubblico negli enti locali è un risultato importante, il contratto Fieg-Fnsi della Regione va salvaguardato”. Questo afferma il Consiglio direttivo Aser. E il presidente nazionale Odg Carlo Verna dice che gli “uffici stampa pubblici garantiscono corretti inquadramenti contrattuali”.

È un passo avanti importante il riconoscimento – con il contratto siglato a Roma per le Funzioni Locali – del profilo del giornalista nel pubblico impiego, con pieno diritto di cittadinanza. Questo consentirà finalmente di fare chiarezza in quei Comuni e amministrazioni pubbliche dove finora tanti colleghi, che si occupano di uffici stampa e di informare i cittadini, hanno avuto forme e livelli di inquadramento disomogenei.
Ora, quei profili dovranno trovare piena e concreta attuazione in sede di commissione per quanto attiene alla classificazione e all’inquadramento della categoria professionale: sede in cui Aran e Fnsi dovranno definire diritti e garanzie, partendo dalle specificità e dalle peculiarità della professione, compresa l’adesione alla cassa di assistenza Casagit.
Si fa dunque ordine nelle amministrazioni locali, ma i contratti Fieg-Fnsi già riconosciuti nel pubblico vanno salvaguardati. Il contratto firmato colma un vuoto, non mette in discussione i contratti Fieg-Fnsi che in Emilia-Romagna, come in altre Regioni, sono già riconosciuti e applicati ai colleghi dell’Agenzia di informazione e comunicazione della Giunta regionale e dell’Ufficio stampa dell’Assemblea legislativa.
Un’esperienza, questa, resa possibile da una legge regionale, approvata in Emilia-Romagna nel 2004, esito di un lungo ma condiviso dibattito. Da qui è scaturito un modello organizzativo “tagliato” su ciò che prevede il contratto giornalistico e armonizzato con le esigenze dell’ente pubblico, e che ha permesso, in questi anni, alla Regione di razionalizzare i costi, aumentare la produttività e valorizzare le risorse interne riducendo gli affidamenti esterni, turnando sette giorni su sette. Il contratto firmato l’altra notte non deve cancellare quella legge, né obbligare il legislatore regionale a farlo. Per il Sindacato dei giornalisti dell’Emilia-Romagna è un punto fermo e irrinunciabile da tutelare e da rilanciare, a partire dal pieno adeguamento delle retribuzioni, congelate dal 2010.

Questo il documento diffuso dall’Associazione Stampa Emilia Romagna (Aser).

Con una dichiarazione pubblicata sul sito del Cnog, anche il presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti Carlo Verna prende posizione e afferma che gli uffici stampa pubblici garantiscono corretti inquadramenti contrattuali.
“L’istituzione di nuovi profili per le attività di informazione e comunicazione nel contratto degli Enti locali costituisce una buona notizia che anticipa iniziative del Cnog al fianco della Fnsi nei confronti del nuovo Parlamento”.
E aggiunge: “Le leggi dello Stato non possono rimanere inattuate in tutto o in parte per la mancanza di qualche perentoria disposizione attuativa”.
“Ed è compito dell’ente pubblico del giornalismo tessere la tela come si è iniziato a fare in questi mesi laboriosamente, collaborando col Sindacato, per superare annosi ostacoli interposti al fine di garantire corretti inquadramenti contrattuali, salvaguardando nel contempo i diritti acquisiti sul campo dai colleghi in realtà pubbliche più avanzate”.

(28 febbraio 2018)