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Giornaliste minacciate: la Cpo denuncia le intollerabili decisioni di Facebook

Il rifiuto di Facebook di rimuovere i post offensivi e intimidatori rivolti alla giornalista Benedetta Salsi del Carlino Reggio è “inaccettabile”. Lo dichiara con sconcerto e indignazione la Commissione Pari Opportunità della Federazione Nazionale della Stampa Italiana. Per la Cpo è assurdo che il social network continui a opporsi alle decisioni del giudice e declini la richiesta di eliminare i contenuti oltraggiosi e le minacce indirizzate alla collega reggiana.
Di fronte al decreto del giudice che l’8 marzo ha disposto l’oscuramento di due pagine di stampo islamista per i reati di minacce aggravate e diffamazione, il colosso di Mark Zuckerberg, senza alcuna motivazione, ha deciso di respingere la decisione e lasciare online le intimidazioni e le offese rivolte alla giornalista. Siamo alla “libertà di minacciare

via Facebook”, commenta la Cpo Fnsi, che denuncia “con forza questa decisione incomprensibile e inaccettabile”.
È questa l’incredibile scelta del colosso dei social media di fronte alla vicenda, più volte denunciata dalla Commissione pari opportunità. Così le minacce e le ingiurie, anche a carattere sessista, rivolte alla collega in seguito alla sua inchiesta su un italiano convertito all’islam indagato per terrorismo (pubblicate il 26 febbraio accanto alla foto e ai dati della cronista) restano online. Contravvenendo persino a un ordine della magistratura italiana.
Ma per la Cpo non ci sono dubbi: “non esiste un diritto alle minacce e agli insulti su Facebook. Esiste un diritto alla sicurezza personale delle giornaliste e dei giornalisti e alla libertà di informare che si esercita con le inchieste, senza dovere temere ritorsioni”.
Maggiori informazioni sul sito della Fnsi a questi link:
www.fnsi.it/Contenuti/Content.asp?AKey=18266
www.fnsi.it/Contenuti/Content.asp?AKey=18228.
F.S.
(30 marzo 2016)