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Un ritratto singolare di Primo Grassi nel recente libro del figlio Fabio

È stato presentato a Cesenatico il volume Primo Grassi, l’uomo che inventò il futuro, scritto dal figlio Fabio Grassi con la prefazione di Dario Fo e pubblicato da Minerva Edizioni. La città di Cesenatico ha voluto rendere omaggio a Primo Grassi intitolandogli anche il Palazzo del Turismo e dedicando al suo lavoro una piccola mostra-viaggio con alcuni libri e quadri provenienti dalla collezione privata di famiglia.
Nella sua lunga carriera Grassi ha saputo interpretare le variazioni della domanda turistica internazionale, applicando innovative strategie di marketing e comunicazione ma pure lottando con tenacia per imporre le sue lungimiranti idee

e convinzioni.
Intuizioni, tecniche, strategie, insegnamenti e consigli validi oggi come allora, secondo il figlio Fabio che ha ritenuto doveroso e importante raccoglierli in un libro, che riporta anche aneddoti e testimonianze di tanti amici.
È tutto nello sguardo dell’immagine di copertina. La lungimiranza, la determinazione, l’onestà intellettuale, il temperamento deciso. Primo Grassi era questo e molto altro: visionario, efficiente, generoso padrone di casa, ironico, pragmatico, libero da qualsiasi asservimento al potere politico.
E non poteva esserci sottotitolo più azzeccato (l’Uomo che inventò il futuro) per riassumere la capacità di questo personaggio, definito da Italo Cucci Ambasciatore dell’Adriatico: prima punto di riferimento nella promozione turistica della Riviera Romagnola, poi Sindaco di Cesenatico, guida dell’Agenzia regionale del turismo e negli ultimi anni della sua vita “grande saggio” del turismo a cui tutti chiedevano pareri e consigli.
Aveva capito prima di altri la potenza mediatica della televisione e riconosciuto alla cultura il ruolo di traino del turismo (sotto la sua amministrazione Cesenatico era diventata un “cenacolo” di artisti, pittori e intellettuali, da Dario Fo a Gianni Brera, da Lina Volonghi a Caldari, Sughi e Sassu). Non solo: aveva sempre gestito in prima persona la comunicazione (celebre l’aneddoto del bicchiere di acqua di mare bevuto davanti alle telecamere per tranquillizzare i bagnanti in occasione dell’emergenza mucillagini), anche attraverso la creazione della prima Sala Stampa del Turismo.
Fondamentale è stato il suo impegno per la nascita della Riviera “unita” e per l’istituzione dell’ente Regione, come risulta da un carteggio datato marzo 1957 con il mitico Sindaco di Bologna Giuseppe Dozza. Anticipatore di leggi e strategie regionali (emanate dieci-vent’anni dopo), Grassi era riuscito ad applicare innovative strategie di marketing e comunicazione lanciando, nel 1981, il primo Osservatorio Turistico che forniva importanti dati utilizzati sia dal sistema pubblico che dagli imprenditori privati.
Il libro racconta la vita dello “stratega” turistico, ma anche l’uomo. Tra aneddoti, carteggi, testimonianze e ricordi di tanti personaggi celebri che lo hanno conosciuto e frequentato: Stefano Benni, Vittorio Emiliani, Ettore Rognoni, Luca Goldoni, Italo Cucci, Azeglio Vicini ma anche tanti addetti ai lavori della grande macchina turistica emiliano-romagnola che ancora oggi gli sono grati per insegnamenti e formazione.
A fare da “corollario” a tanti ricordi e parole di apprezzamento e stima, le immagini di quei mitici anni: molte a firma dei fotografi Walter Candoli, Nanni e Stignani, che collaboravano con Grassi nella creazione delle “fotonotizie” con le quali Cesenatico conquistava le pagine della stampa internazionale.
184 pagine per ripercorrere in maniera piacevole l’avventura umana e professionale di un uomo a cui il turismo dell’Emilia-Romagna ancora oggi deve tantissimo.
F.S.
(31 agosto 2015)