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La Fondazione Odg Emilia-Romagna dedica tre giornate a Pasolini giornalista

Pier Paolo Pasolini: osservatore eretico e corsaro su quotidiani e settimanali, ma anche osservato speciale dalla stampa per la sua vita sacrilega e impudica nel pensare, nel dire, nelle attitudini sessuali. Ci sono voluti quarant’anni dalla morte per far cadere i veli della ritrosia e ridargli “pieno spessore pubblico” come poeta, romanziere, regista e perfino calciatore.
Mancava un’analisi particolare della sua attività di articolista per il Corriere e per altre testate e questo vuoto è stato colmato dalla Fondazione Odg e dall’Ordine regionale in collaborazione con la Cineteca di Bologna. A partire dall’11 novembre, al Cinema Lumière (via Azzo Gardino, 65) si terranno

tre eventi per ricordare Pier Paolo Pasolini giornalista: osservatore eretico e “osservato speciale”.
Un film-documentario e una visita al Fondo del Centro studi pasoliniani costituiranno il programma della prima giornata (11 novembre), nel secondo appuntamento (26 novembre) ci sarà la proiezione del materiale su “come la stampa ha trattato Pasolini negli anni” con l’intervento di Carlo Lucarelli sui “misteri della morte di Pasolini”. Infine, l’11 dicembre si parlerà di Pasolini poeta civile (artista, intellettuale, giornalista) e Manu Merlo leggerà alcuni testi pasoliniani.
Dal rapporto fra il regista e Laura Betti è nata l’idea del Fondo che fa di Bologna la “miniera inesauribile” degli studi pasoliniani. I due protagonisti si incontrano quando Laura interpreta Sonia, “la diva”, ne La ricotta. Il sodalizio prosegue poi con Teorema (il film che le farà vincere la “Coppa Volpi” nel 1968) e con I racconti di Canterbury, altra testimonianza di un sentito quanto sofferto legame artistico e umano.
La tragica fine del poeta-regista ha indotto Laura Betti a dedicarsi al culto della memoria del suo grande compagno d’arte impegnandosi anche nella raccolta di testi del poeta e di lavori a lui dedicati. È nato così il Centro studi-archivio-fondo da lei donato al Comune di Bologna e oggi inserito nell’ambito della Cineteca. Laura Betti è morta nel 2004 a Roma, ma è sepolta nella Certosa di Bologna. Era nipote del glottologo Alfredo Trombetti, quello del “largo” vicino all’Università.
Roberto Chiesi, responsabile del Centro studi pasoliniani, sarà il filo conduttore delle tre giornate. Nella prima introdurrà e commenterà il personaggio di Laura Betti e il documentario Pier Paolo Pasolini e la ragione di un sogno della stessa Betti e di Paolo Costella.
Nella seconda, verrà analizzato il ruolo della stampa nel “linciaggio mediatico” anche in occasione della morte: un delitto inspiegabile, come racconterà Carlo Lucarelli. L’autore di Blu notte illustrerà il “mistero” che è al centro del suo ultimo libro PPP, un segreto italiano (Rizzoli 2015), che ha visto nascere una petizione online per richiedere l’istituzione di una Commissione d’inchiesta parlamentare. Idea sostenuta anche da Paolo Bolognesi dell’Associazione 2 Agosto 1980.
Nella giornata di chiusura i relatori parleranno di vari aspetti del poliedrico Pasolini: Roberto Chiesi (Un intellettuale a tutto campo), Claudio Santini (Le prime esperienze a Bologna), Raffaele Fiengo (Pasolini al Corsera), Angelo Varni (Il contesto storico).
Pasolini ha cominciato a scrivere a Bologna all’inizio degli anni Quaranta sulle riviste della gioventù fascista Setaccio e Architrave. Nell’ottobre 1954 è diventato pubblicista. Dal ’60 al ’65 ha tenuto una rubrica su Vie nuove del Pci. Dal ’68 al ’70 ha scritto interventi liberi sul Tempo. Poi dal gennaio ’73 la prima “tribuna aperta” sul Corriere della sera con il primo intervento sui capelloni. Quindi tutti gli “scritti corsari” che hanno fatto epoca e gli interventi sui principali settimanali italiani.
Per sostenere le spese sarà chiesta ai partecipanti una quota di cinque euro. L’ingresso è gratuito per i soci della Fondazione.
Le tre giornate sono inserite nella Fpc dei giornalisti.

Claudio Santini

Nell’immagine la tessera del pubblicista Pier Paolo Pasolini conservata al Museo criminologico di Roma

(3 novembre 2015)