Magazine d'informazione

Una giornata di studio su privacy e diritto di cronaca nel nuovo Regolamento UE

È del 4 maggio 2016 la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale UE del nuovo Regolamento europeo per la protezione dei dati personali. A metà del percorso che porterà il nuovo “Codice della privacy” a trovare applicazione in tutti i Paesi aderenti alla Comunità, un importante momento di studio e di confronto a livello nazionale si è svolto l’11 maggio scorso a Formigine per iniziativa di Ordine e Fondazione dei giornalisti dell’Emilia Romagna, Ordine degli avvocati di Modena e Comune di Formigine, che ha ospitato l’evento ed è stato rappresentato dal Sindaco Maria Costi.
Nel prestigioso Auditorium ‘Spira mirabilis’ gremito da quasi quattrocento professionisti, la presenza dei giornalisti è stata ripagata dall’assegnazione di 6 crediti deontologici ma soprattutto dalla puntuale

relazione di Michele Partipilo, coordinatore del Gruppo di lavoro nazionale per il Codice Unico della deontologia, affiancato da Roberto Zalambani, componente del Cts Cnog con delega ai rapporti con gli altri Ordini professionali vigilati dal Ministero di Grazia e Giustizia.
Cinque i prestigiosi protagonisti di parte legale: Carla Broccardo, vice presidente della Fondazione dell’Avvocatura Italiana e garante del quotidiano Il Dubbio, Vittorio Colomba e Nicola Cirillo, avvocati rispettivamente del Foro di Modena e di quello di Napoli, Daniela Dondi, presidente dell’Ordine di Modena e Elisa Parenti, presidente del Consiglio Comunale di Formigine che ha moderato i lavori.
Al centro delle relazioni, le modifiche intervenute nell’attività giornalistica con lo sviluppo continuo di Internet, l’irrompere nella comunicazione personale e professionale dei social, l’ombra inquietante degli attacchi informatici (come quello che nei giorni scorsi ha scosso il mondo), la crescita esponenziale delle possibilità di incrociare e archiviare informazioni e fotografie relative a ogni tipo di contesto.
Di conseguenza sono aumentate le difficoltà a far valere il diritto all’oblio con l’aumento dei diversi luoghi virtuali nei quali si postano le notizie. Ogni luogo ha un diverso titolare e molti gestori dei motori di ricerca risultano essere extraeuropei. “Il diritto ad essere lasciati in pace – ha osservato Partipilo – è sempre più difficile da far valere e i giornalisti, nell’esercitare il dovere di cronaca, trovano crescenti ostacoli alla libertà di informare”.
Sulla privacy la giurisprudenza è al lavoro e non mancheremo di approfondire il tema anche in altri interventi formativi prima dell’entrata in vigore del nuovo Regolamento europeo.
R.Z.
(14 maggio 2017)