Tra giudizio e pregiudizio. La violenza maschile sulle donne nel linguaggio della giustizia e dei media
ISCRIZIONI APERTE DAL 18 OTTOBRE
L’Ordine Giornalisti dell’Emilia-Romagna e la Fondazione dell’Ordine
in collaborazione con Associazione Nondasola
mercoledì 27 novembre 2019
presso La Fonderia
via della Costituzione, 39 – REGGIO EMILIA
9,00 – 9,30 Registrazione dei partecipanti
9,30 – 13,30 Relazioni:
- La violenza maschile sulle donne nel linguaggio della giustizia
Elena Biaggioni (avvocata penalista Foro di Trento, coordinatrice Gruppo tecnico Avvocate di DiRe – Donne in Rete contro la violenza)
L’intervento sarà accompagnato da una lettura scenica tratta da “Tutto quello che volevo. Storia di una sentenza” a cura di Cinzia Spanò (attrice, diplomata all’Accademia dei Filodrammatici di Milano) - Essere femministe e giornaliste
Alessandra Pigliaru (collaboratrice Il Manifesto) - I vincoli nella narrazione della violenza sulle donne
Antonella Mariani (giornalista di Avvenire) - Giornalismo d’inchiesta: come vedere e raccontare la violenza maschile sulle donne con lenti non oscurate dal pregiudizio
Leonardo Filippi (collaboratore settimanale Left) - Manifesto di Venezia e manuale “Stop Violenza. Le parole per dirlo”: motivazioni e applicazione
Alessandra Testa (giornalista de Il Corriere di Bologna, componente GiULiA giornaliste) - Global Media Monitoring Project 2015: conferme e cambiamenti nel periodo 2005-2015
Paola Barretta (ricercatrice – Osservatorio Media Analysis and Research di Pavia) - Dalla parola all’immagine: come una TV locale sceglie di narrare la violenza maschile sulle donne
Gabriele Franzini (giornalista, direttore TG Reggio)
Conclusioni a cura dell’Associazione Nondasola
- La scelta del linguaggio nel comunicare casi di violenza maschile sulle donne e nell’affrontare il racconto dei risvolti giuridici che li riguardano è una responsabilità di primaria importanza nel lavoro del/lla giornalista. L’uso di determinate terminologie nella trattazione giornalistica – a titolo di esempio si ricordi l’utilizzo del termine “baby squillo” negli articoli relativi al caso di prostituzione minorile del quartiere Parioli di Roma di alcuni anni fa – può provocare non solo distorsioni dell’informazione ma può anche riprodurre immaginari, stereotipi e pregiudizi che più o meno indirettamente sostengono la violenza maschile e un rapporto di disparità e discriminazione a svantaggio delle donne. Il corso ha l’obiettivo di stimolare una riflessione collettiva sui principali aspetti che dovrebbero diventare punti di attenzione qualificanti e trasversali nello scrivere di violenza maschile sulle donne. Consentirà ai/lle partecipanti di acquisire conoscenze e competenze per trattare la tematica con un approccio deontologicamente corretto, capace di contribuire alla promozione di un cambiamento culturale a favore di una maggiore parità e reciprocità nella relazione tra uomini e donne
POSTI DISPONIBILI: 100
EVENTO GRATUITO