Magazine d'informazione

Lettera agli iscritti del Presidente dell’OdG Emilia-Romagna Giovanni Rossi. Si avvicina il nuovo anno, l’ultimo del mandato di questo Consiglio regionale

Cari colleghi,
il prossimo sarà l’ultimo anno del mandato di questo Consiglio regionale dell’Ordine dei giornalisti dell’Emilia-Romagna. Infatti, in ottobre si voterà per rinnovarne gli organismi di governo.
Il 2019 si chiude senza che sia avvenuto quello che qualcuno aveva affermato: ricordate? “Il 2019 sarà l’anno dell’abrogazione dell’Ordine dei giornalisti”. Parola di un ex-Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Bene, ma non è stato nemmeno l’anno dell’auspicata riforma di una legge vecchia e che ha bisogno di essere ampiamente aggiornata, a cominciare dal vetusto sistema elettorale.

Il nostro Consiglio nazionale ha fatto una proposta, ma, almeno fino ad oggi, essa è stata ignorata dal Parlamento a cui tocca mettere mano alla legge del 1963. Così come non è stata riformata la legge sulla diffamazione che prevede ancora il carcere per i giornalisti e neppure preso alcun provvedimento per sconfiggere il fenomeno delle querele temerarie. Tante le parole, ma ancora nessun fatto.
Il prossimo anno sarà un altro anno non facile per la categoria che è alle prese con la crisi del proprio Istituto di previdenza (nel 2020 si voterà anche per il rinnovo dei vertici dell’INPGI) mentre restano aperti i problemi a cui ho già accennato.
Oltre al fatto che continuano minacce ed intimidazioni ai colleghi che si occupano dei temi più scottanti (ma non solo) e su questo terreno, anche come Ordine regionale siamo schierati ed impegnati a fianco di chi le subisce. Vari seminari sono stati dedicati a questo tema.
Non è il momento adatto per grandi progetti e per spendere troppe parole, quindi resterò su alcune problematiche che riguardano il nostro Ordine regionale. Si avvicina il momento in cui sarà necessario il rinnovo dell’iscrizione all’Ordine e, quindi, del pagamento della quota per il 2020. A differenza di altri Consigli regionali non abbiamo fatto ricorso all’Agenzia delle entrate per far mandare ai colleghi cartelle esattoriali, cosa che pure sarebbe possibile. Preferiamo un rapporto non mediato con i colleghi. E per chi ha pesanti difficoltà economiche abbiamo ribadito più volte la nostra disponibilità a considerare proposte di rateizzazione come sanno bene coloro che ci hanno posto la questione ed hanno programmato così il recupero delle quote non pagate. Sappiamo bene quanto sia vasta la crisi del nostro mercato del lavoro e non ci sottraiamo a cercare di fare la nostra parte di solidarietà.
Colgo quest’occasione per rinnovare l’invito ai colleghi a partecipare ai seminari programmati nell’ambito della formazione permanente continua che offriamo in forma quasi sempre gratuita, varia e diffusa sul nostro territorio regionale. Ci rendiamo conto che vi sono, anche per chi ha la fortuna di avere un lavoro, difficoltà a partecipare ai seminari frontali, ma ricordiamo che c’è l’opportunità offerta dai corsi online. Il nostro tentativo è di elevare costantemente la qualità della proposta formativa, costruendo rapporti con altri Ordini professionali, enti ed Università che ci aiutino ad individuate docenti qualificati. Per migliorare il nostro lavoro in questo campo abbiamo bisogno che i colleghi avanzino proposte, ci facciano giungere le critiche e gli apprezzamenti in modo da farci capire fino a che punto abbiamo intercettato aspettative formative e quali sono le più sentite esigenze di formazione dei giornalisti emiliano-romagnoli.
La nostra Fondazione ha svolto un lavoro egregio in questo campo, così come il personale dell’Ordine nell’assolvere alle sue funzioni.
Nel corso del mandato abbiamo insistito molto con i nostri iscritti perché si dotino di indirizzi di posta elettronica certificata. Ottenendo anche discreti risultati. Lo facciamo non per una mera questione burocratica (c’è una legge che da tempo ha reso obbligatoria la PEC per gli iscritti agli Ordini professionali), lo facciamo soprattutto per rendere meno costose (nell’ambito di una oculata politica di bilancio) per l’Ordine le comunicazioni obbligatorie evitando anche ai colleghi il fastidio della raccomandata che spesso arriva quando non sono presenti nel proprio domicilio obbligandoli a recarsi agli uffici postali.
Infine, cito la novità rappresentata dalla newsletter – che avevamo annunciato alla fine dello scorso anno e che ora è una realtà – la quale va oltre il sia pure importante sito e rappresenta un ulteriore sforzo di vicinanza e di informazione offerto ai colleghi con l’obbiettivo di avere un Ordine che sia utile ai giornalisti ed ai cittadini fruitori del loro lavoro.
Giovanni Rossi
Presidente del Consiglio regionale dell’Ordine dei giornalisti dell’Emilia-Romagna
(19 novembre 2019)