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Singolare, dilettevole, pungente saggio-narrazione di Alberto Sinigaglia

Un libro divertente, al tempo stesso acuto, un saggio di giornalismo d’altri tempi. È Il Pappagallo e il Doge del collega Alberto Sinigaglia, presidente dell’Ordine dei giornalisti del Piemonte, edito da Biblioteca dei Leoni nella collana Narrativa (16 euro in libreria, disponibile anche online).

Alberto Sinigaglia, storico giornalista de La Stampa, è una penna fine e la sua descrizione di personaggi noti, incontri conviviali con la loro partecipazione, rimpatriate e situazioni particolari, spesso al limite del goliardico, che si creavano nelle redazioni ha forza e finezza assieme, sa toccare, al tempo stesso, la comicità ed il dramma.
Il Pappagallo e il Doge (135 pagine) è divertente, a volte appare uno scherzo. In realtà è anche un malinconico ricordo di un’altra vita e di un diverso giornalismo. È pure una cavalcata nella storia culturale e del giornalismo del nostro Paese accompagnata da una sapida raccolta di pranzi, cene e locali di tradizione che solo a scorrerla scatena un’abbondante salivazione mentre le “papille gustative della mente” ne fanno cogliere i sapori e l’ambientazione solamente al leggerla.
Alla fine, però, resta anche una certa tristezza: per i tanti personaggi citati di cui Sinigaglia descrive i tratti pubblici e privati e che, purtroppo, non sono più tra noi e per un giornalismo, anzi – una certa e particolare modalità di intendere il giornalismo ed il “collettivo redazionale” – che è oggi difficile rintracciare anche nella redazione più strutturata, quindi, quanto meno, simile alla tradizione di quella che potremmo definire una sorta di “scapigliatura” del giornalismo.
(21 marzo 2019)