Magazine d'informazione

Il coraggio di scegliere il bene nel toccante saggio di Paolo Poponessi

Si intitola Accadde a Cesena il nuovo libro del collega Paolo Poponessi. Una storia da non dimenticare, un’accurata ricostruzione storiografica che sigla gli 80 anni di attività del San Lorenzino e gli eventi “extra sanitari” che coinvolsero l’istituto di cura cesenate durante il secondo conflitto mondiale.

Il volume, stampato dalla Tipografia Valbonesi di Forlì, ha infatti come sottotitolo L’ospitalità della Casa di Cura San Lorenzino agli ebrei perseguitati durante la Seconda Guerra Mondiale. Primo ospedale privato di Cesena, il San Lorenzino aprì nell’agosto 1938 e, inevitabilmente, la sua attività incrociò le drammatiche vicende di quegli anni di guerra. Oltre a garantire costante assistenza sanitaria alla popolazione colpita da bombardamenti aerei e combattimenti, la casa di cura divenne un temporaneo rifugio sicuro per coloro che cercavano di sfuggire alle persecuzioni razziali antisemite. Persone, che poi vennero portate in salvo dal monaco benedettino Odo Contestabile, sottratte ai soprusi e alla morte dall’accoglienza “clandestina” fra le mura dell’ospedale.
Il libro-testimonianza che Paolo Poponessi ha redatto con grande precisione storiografica ripropone una vicenda poco nota accaduta nel periodo in cui si inasprirono le persecuzioni razziali contro gli ebrei, in Romagna come nel resto d’Italia. E chi si offriva di aiutarli correva non pochi rischi. In quel clima di terrore, due medici – Elio Bisulli, fondatore del San Lorenzino, e Achille Franchini – con grande coraggio e senso di umanità si esposero in prima persona per offrire protezione agli ebrei in Casa di Cura “ricoverandoli” come finti malati. E collaborarono poi con Padre Odo Contestabile dell’Abbazia cesenate del Monte per organizzare la fuga degli scampati fuori dal confine italiano.
Un episodio che fa onore ai protagonisti ma soprattutto sottolinea l’audacia e l’altruismo di persone che, in quegli anni tristi e bui, misero a repentaglio la propria vita, l’incolumità dei familiari, le loro attività per aiutare gli ebrei perseguitati dalle leggi razziali, destinati alla deportazione e allo sterminio. Una storia positiva, che restituisce speranza nell’umanità.
Paolo Poponessi è giornalista pubblicista, collaboratore di quotidiani e periodici, autore di diversi saggi di carattere storico. È vicepresidente dell’Ucsi (Unione Cattolica Stampa Italiana) Emilia-Romagna e componente del comitato scientifico dell’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea di Forlì-Cesena.
Franca Silvestri
(9 gennaio 2019)