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Un’originale antologia sulla prostituzione: Il mestiere più antico del mondo?

È uscito in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne Il mestiere più antico del mondo?, un volume a più voci curato da Marilù Oliva, con la prefazione di Camilla Ghedini, dedicato alla prostituzione.
Un fenomeno complesso, spinoso, delicato filtrato dallo sguardo di autori diversi. Una materia multiforme declinata in quattordici racconti e un’intervista-inchiesta.
Oltre a Camilla Ghedini e Marilù Oliva, firmano le narrazioni Dacia Maraini, Maurizio De Giovanni, Romano De Marco, Alessandro Berselli, Sara Bilotti e Ilaria Palomba.
L’opera, pubblicata da Elliot Edizioni, ha il patrocinio di Telefono Rosa nazionale, a cui saranno interamente devoluti i proventi delle vendite.

Le storie proposte ruotano attorno al tema della prostituzione e mettono a fuoco rischi, violenze, solitudine delle persone costrette a questa attività per riflettere e far riflettere su questo “mestiere”, al di là di stereotipi, semplificazioni e facile retorica.
Perché, come sottolinea Marilù Oliva, “a parole siamo tutti contrari, salvo poi dover prendere atto che siamo di fronte a un mercato che non conosce stasi, confini. Che si alimenta anzi della crisi economica”. Perché, come ribadisce Camilla Ghedini, “la prostituzione non è solo quella praticata di notte sui marciapiedi, che sa di sporco, di cattivo odore, di contaminato. E che oggi ‘sfrutta’ anche l’esodo migranti, grazie al fatto che la richiesta di protezione internazionale dà diritto all’accoglienza, nuovo pertugio per il crimine. Perché la verità è che finché in qualche parte del globo ci sarà povertà, ci sarà sfruttamento, anche in Italia. Per questo si deve intervenire. Perché è una questione di umanità, contro la disumanità”.
L’originalità e la forza del libro stanno nell’intento di dare uno sguardo narrativo al fenomeno della prostituzione per sviscerarne i significati sociali, le implicazioni antropologiche e soprattutto per capirne l’entità e le forme nella nostra contemporaneità. L’antologia propone infatti un viaggio disincantato fra marciapiedi, festini in albergo, web cam installate in stanze di giovani studentesse. Tra abuso e consapevolezza, rabbia e silenzio, perbenismo e ipocrisia. Offre uno spaccato della realtà, senza edulcorare, attingendo direttamente dalla cronaca.
Franca Silvestri
(26 novembre 2016)