Processo Aemilia: in appello confermate le condanne per intimidazioni alla stampa. La dichiarazione di Valerio Vartolo che ha assistito l’Ordine dell’Emilia-Romagna e l’Aser nella costituzione di parte civile al fianco dei giornalisti minacciati Pignedoli e Franzini
La Corte di Appello di Bologna ha aderito, interamente, all’impianto della Procura di Bologna, confermando la sentenza di primo grado emessa dal Gup Francesca Zavaglia, che aveva deciso le sorti di molti imputati dell’operazione Aemilia che avevano scelto il rito abbreviato.
La Corte di Appello ha dunque confermato la parte più importante dell’impianto accusatorio, cioè l’esistenza dell’associazione a delinquere di stampo n’dranghetistico.
Peraltro la condanna del Consigliere comunale di Reggio Emilia Giorgio Pagliani, assolto in primo grado, aggrava ulteriormente il quadro ipotizzato circa le infiltrazioni dell’associazione criminale e soprattutto i suoi “rapporti” con il potere politico regionale.
La sentenza della Corte di Appello, nel confermare l’esistenza del sodalizio mafioso segna un punto di svolta anche in chiave giurisprudenziale laddove si conferma l’esistenza del 416 bis del codice penale, punto sempre negato dalla moltitudine delle difese degli imputati nel processo penale.
Il processo d’appello, dunque, ha confermato il punto più importante dell’impianto accusatorio: l’esistenza di infiltrazioni n’dranghetiste in Emilia-Romagna, con ciò smentendo le difese degli imputati, le quali hanno, sia in primo grado che in appello, tentato di dimostrare che se reati ci sono stati, questi ultimi erano commessi non certo in un contesto di intimidazione mafiosa.
Per quanto riguarda l’Ordine dei giornalisti dell’Emilia-Romagna e l’Aser non si può che esprimere soddisfazione. Come Ordine e Assostampa, infatti, ci siamo costituiti non soltanto per dimostrare la più totale vicinanza ai giornalisti Sabrina Pignedoli del Resto del Carlino e Gabriele Franzini di Telereggio, minacciati da Domenico Mesiano (il poliziotto in servizio presso la Questura di Bologna) e da Alfonso Diletto, ma anche per difendere, in aula, uno dei principi su cui si regge una democrazia compiuta, e cioè la libertà di stampa.
In tal senso, i risarcimenti accordati ai due organismi, per quanto simbolici, costituiscono una vittoria notevole e importante e rendono merito all’operato tanto dell’Ordine regionale dei giornalisti quanto dell’Associazione stampa Emilia-Romagna.
Valerio Vartolo
avvocato penalista
(19 settembre 2017)