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Macchine per scrivere “da battaglia” a Bologna. Una mostra singolare in Sala Teatini con 40 pezzi d’epoca e la criptografica Enigma, incontri a tema, dimostrazioni, seminario Fpc con inviati nei teatri di guerra, cronisti e testimoni dell’informazione d’antan

Un evento insolito sulla comunicazione in tempo di guerra con momenti di incontro e confronto, conversazioni, presentazioni di libri. Focus sui temi dell’iniziativa nel seminario formativo Macchine per scrivere, tra reporter e campi di battaglia (21 aprile, Cappella Farnese di Palazzo d’Accursio) e in una grande, insolita mostra di “attrezzi del mestiere” visibile dal 21 al 25 aprile nella Sala Teatini di Strada Maggiore 4 (apertura ore 10-18, ingresso gratuito).

Si intitola Macchine per scrivere e comunicazione in tempo di guerra la convention culturale di CO.M.PU (Associazione italiana collezionisti macchine per ufficio) che per cinque giorni anima il centro storico di Bologna con “tastiere d’epoca” e diversi appuntamenti culturali di interesse.
Una manifestazione rivolta a giornalisti, studiosi, cultori della materia ma aperta a tutti gli appassionati di macchine per scrivere, cittadini, turisti curiosi che possono scoprire “i segreti della comunicazione in tempo di guerra: le macchine per scrivere dei giornalisti, la criptografica Enigma, le centrali telefoniche da campo”.
Nella Sala Teatini di Strada Maggiore 4 (21-25 aprile) è allestita una mostra singolare con circa 40 modelli di macchine per scrivere che hanno permesso a famosi reporter di guerra di descrivere le battaglie direttamente sul campo.
Sono esposte macchine costruite da fine ‘800 in avanti. La Virotype modello francese del 1914, molto impiegata nelle trincee della Prima guerra mondiale, che grazie alla sua leggerezza poteva essere utilizzata anche andando a cavallo. La Corona 3 del 1912, resa celebre da Ernest Hemingway, che durante la sua vita professionale non si separò mai dalla leggerissima macchina ricevuta in dono per il 22esimo compleanno. La Olivetti M1 di cui vennero realizzati limitati esemplari a causa della Prima guerra mondiale (durante il conflitto la Olivetti fu riconvertita alla costruzione di materiale per l’esercito).
In mostra ci sono pure le numerose macchinette economiche realizzate in Italia durante il Ventennio, specialmente nel periodo dell’autarchia, tutte piuttosto simili e con nomi evocativi come Patria, Balilla, Mas. Non mancano le più recenti e leggendarie Olivetti Lettera 22 e Olivetti Lettera 32, che grazie alle ridotte dimensioni e alla precisione di scrittura furono utilizzate da tutti i giornalisti, fra i quali Indro Montanelli, Enzo Biagi, Oriana Fallaci e Tiziano Terzani.
In Sala Teatini si svolgono anche incontri, conversazioni, presentazioni di libri e, in collaborazione con la Onlus Linea Gotica Pistoiese, sabato 21 aprile viene allestita una stazione telefonica da prima linea con “rievocatori” in divise della Seconda guerra mondiale.
Solo domenica 22 aprile viene esposto un esemplare della mitica Enigma, la macchina criptografica tedesca che durante il secondo conflitto mondiale consentì agli Alleati di scoprire in anticipo le mosse del nemico. Inoltre (dalle ore 14.30) gli esperti Antonio Fucci e Wolfgang Irler tengono due relazioni su questa macchina resa celebre da numerosi film.
L’Ordine dei giornalisti dell’Emilia-Romagna, oltre al riconoscimento dei crediti formativi per il seminario di sabato 21 aprile a Palazzo d’Accursio (con Domenico Scarzello, Renzo Magosso, Cristiano Riciputi e Claudio Santini) mette a disposizione per la mostra le due macchine da scrivere danneggiate durante l’attentato terroristico del 1979 alla sede del sindacato dei giornalisti.
L’espozione è curata da Domenico Scarzello e Cristiano Riciputi, rispettivamente presidente e segretario dell’Associazione nazionale collezionisti macchine per ufficio, che l’ha realizzata con il patrocinio del Comune di Bologna e della Regione Emilia-Romagna.
Maggiori info nel sito di CO.M.P.U e nella home page dell’evento.
Programma completo questo link.
Franca Silvestri
(21 aprile 2018)

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