Telesanterno in sciopero da gennaio: non si pagano gli stipendi. Il Presidente dell’Odg regionale Giovanni Rossi incontra i colleghi. Solidarietà dell’Assemblea soci Aser
Sono in sciopero dal 24 gennaio. Hanno fatto istanza di fallimento dell’azienda, dopo avere presentato decreti ingiuntivi per ottenere gli stipendi arretrati. Sono i lavoratori di Telesanterno a cominciare dai giornalisti che in un anno e mezzo sono scesi da dieci a quattro. Se ne sono andati in sei nel giro di diciotto mesi. A fronte di un’azienda che ha pagato solo a inizio di marzo gli stipendi di settembre e ottobre 2018.
La proprietà Bighinati ha disatteso gli accordi ed è giunta a sostituire con un tecnico una collega (in sciopero) alla guida di un programma di musica. Per questo l’8 aprile vi sarà l’udienza della causa intentata contro l’azienda per sostituzione di lavoratore in sciopero, con ciò configurando un comportamento antisindacale.
Si attende l’arrivo di una quota di finanziamento pubblico, ma l’indebitamento della società editrice sarebbe tale che il rischio che quei soldi vengano utilizzati per pagare altri creditori invece dei lavoratori è concreto e credibile anche perché si è già verificato in passato.
Per esprimere la solidarietà dell’Ordine ai colleghi e a tutti i dipendenti di Telesanterno, il Presidente del Consiglio regionale dell’OdG, Giovanni Rossi, il 29 marzo ha incontrato una delegazione dei lavoratori. “Ciò che avviene a Telesanterno è gravissimo non solo dal punto di vista sindacale – sostiene Rossi – lo è pure dal lato della dignità professionale dei giornalisti (e non solo dei redattori, ma di tutto il personale)”.
“Da 60 tra dipendenti e collaboratori che eravamo 7/8 anni fa siamo ormai ridotti a 10/12 persone”, dicono i colleghi. La crisi dura da cinque anni senza che l’azienda abbia chiarito mai cosa intenda fare e quali obiettivi si ponga.
Tutto questo avviene a Bologna, mentre a Ferrara la stessa proprietà gestisce – attraverso una società diversa – l’emittente televisiva locale Telestense senza che vi sia la medesima drammatica situazione.
COMUNICATO DI SOLIDARIETÀ DEL SINDACATO REGIONALE DEI GIORNALISTI
L’Assemblea degli iscritti all’Associazione Stampa Emilia-Romagna riunita a Bologna il 29 marzo esprime solidarietà ai lavoratori dell’emittente televisiva Telesanterno, giunti oramai al 65° giorno di sciopero a oltranza per protestare contro il mancato pagamento delle retribuzioni. Si tratta della terza iniziativa di lotta in meno di un anno che si è resa necessaria col perdurare di una situazione estremamente difficile. La società, destinataria di importanti provvidenze pubbliche, non ha mantenuto l’impegno, più volte assicurato al tavolo di salvaguardia presso la Regione Emilia-Romagna, di sanare il forte indebitamento nei confronti dei dipendenti che si trovano in arretrato di molte mensilità. Un comportamento che non lascia più sperare in alcuna credibile prospettiva di rilancio di una storica realtà televisiva del territorio. Gli Stati Generali dell’Editoria siano l’occasione per dare certezze ai lavoratori dell’informazione, varando una norma di legge – da tempo sollecitata dal sindacato – che impedisca l’erogazione dei contributi pubblici alle emittenti radio-televisive che non versano regolarmente le retribuzioni ai propri dipendenti.
(29 marzo 2019)
Nella foto: il presidente del Consiglio regionale dell’OdG Giovanni Rossi con una delegazione di giornalisti dell’emittente Telesanterno