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Iniziative culturali a Pianaccio e Bologna per ricordare Enzo Biagi a cento anni dalla nascita

“La lezione di Enzo Biagi nel centenario della nascita” è il titolo dell’incontro in programma a Fest’Unità di Bologna, sabato 19 settembre alle ore 21, con interventi di Loris Mazzetti, Giovanni Rossi, Claudio Santini, Angelo Varni coordinati da Gian Primo Quagliano e conclusioni dell’Onorevole Andrea De Maria.

L’anno 1920 è ricordato nei libri di storia come quello dell’inizio del proibizionismo in America e dell’impegno di Gandhi nella lotta politica pacifica per l’indipendenza dell’India. In Italia c’è una preoccupante crisi economica e il clima politico è infuocato per quel “biennio rosso” che, nato con la prospettiva di spostare il Paese verso sinistra, lo farà invece precipitare nella dittatura fascista. In Francia muore il livornese Amedeo Modigliani (lo scultore e pittore noto per i “colli lunghi”) e le nostre culle si riempiono di fanciulli destinati ad avere un futuro pubblico radioso: Federico Fellini, Gianni Rodari, Alberto Sordi, Franca Valeri, Giorgio Bocca…

Bologna è insanguinata dalla strage di Palazzo d’Accursio (10 morti, 58 feriti nello scontro fra guardie rosse e squadristi) e l’evento ha eco (per la presenza di un compaesano) fino a Pianaccio, un paese dell’Appennino alle pendici del Corno alle Scale dove vive la famiglia di Dario Biagi (vice magazziniere a uno zuccherificio) e la moglie Bice, maestra elementare. In agosto nasce dalla coppia Enzo, che sarà il futuro maestro in giornalismo. Studia con la nonna maestra e, quando con la famiglia si trasferisce a Bologna, frequenta il Pier Crescenzi nella sezione per ragionieri. La sua passione è però più per la scrittura che per i numeri. Collabora ad un giornale scolastico, poi al quotidiano cattolico L’Avvenire d’Italia, infine passa a Carlino sera.

Enzo Biagi maestro di giornalismo è stato ricordato a Pianaccio il 9 agosto scorso con una manifestazione alla quale hanno partecipato colleghi giornalisti e rappresentanti della Federazione nazionale della stampa. L’Ordine dell’Emilia-Romagna era rappresentato dal presidente Giovanni Rossi. Il momento culminante è stato quello dell’intitolazione a Biagi di una delle strade principali del paese, quella che si inserisce nella viabilità con don Giovanni Fornasini, altro illustre personaggio, trucidato dai tedeschi per avere affrontato con disprezzo verbale gli invasori che avevano da poco compiuto la strage di Marzabotto.

Era presente la figlia Bice Biagi (anche lei giornalista) che ha brevemente ricordato la presenza del padre a Bologna, prima in via Pietralata, poi in via dell’Osservanza. «Mio padre era con noi figlie severo – ha detto – ma ci ha lasciate libere di seguire le nostre inclinazioni. Per noi continua ad esserci “sempre” anche se ormai non c’è più».

La giornata è stata ricca di ricordi e interventi ed ha visto anche l’inaugurazione della statua di Enzo, opera dello scultore Yasuyuki Morimoto, e la visita al rinnovato Centro documentale “Enzo Biagi”.

Il giornalista sarà ricordato anche il prossimo 19 settembre in una serata-convegno alla Festa dell’Unità di Bologna. Per quell’occasione l’Ordine dell’Emilia-Romagna sta preparando una corposa rievocazione del periodo bolognese di Biagi con i due momenti salienti: la direzione del Carlino (durata poco più di un anno e conclusasi con un polemico licenziamento) e il conferimento della Laurea Honoris Causa all’Università di Bologna.

Claudio Santini

ph Luciano Nadalini

(7 settembre 2020)