I lavoratori delle Edizioni Dehoniane manifestano contro l’improvvisa chiusura
“Vergogna!” è stato uno degli slogan più utilizzati nella manifestazione dei lavoratori delle Edizioni Dehoniane dichiarate fallite senza alcun preventivo confronto sindacale e nessun reale tentativo di trovare una soluzione occupazionale per i 25 lavoratori – tra i quali una giornalista addetta stampa – che in tal modo hanno perso il posto di lavoro da un giorno all’altro. Chiude, in questo modo traumatico, una esperienza editoriale che durava da 60 anni.
La manifestazione si è svolta a Bologna, nella mattinata di venerdì 29 ottobre, in via Sante Vincenzi, di fronte alla sede della proprietà, cioè i Padri Dehoniani. Con i lavoratori hanno partecipato al picchetto il Presidente del Consiglio regionale dell’Ordine dei giornalisti dell’Emilia-Romagna, Giovanni Rossi, il Presidente ed il segretario dell’Associazione stampa regionale, Matteo Naccari e Vittorio Pastanella. Presenti delegazioni della CGIL e della CISL.
Il comunicato dell’UCSI sul fallimento delle EDB
Il Centro Editoriale Dehoniano (CED) ha comunicato lunedì 11 ottobre di aver portato i libri in tribunale dichiarando fallimento. Questo significa che chiudono anche le Edizioni Dehoniane Bologna (EDB), la principale casa editrice di cui esso detiene il marchio.
L’Unione cattolica stampa italiana (UCSI), sezione Emilia-Romagna, esprime solidarietà e vicinanza ai 25 dipendenti (e alle loro famiglie) che si ritrovano improvvisamente senza un lavoro.
A proposito di questa inaspettata chiusura, l’ultima di una serie ormai lunga di dismissioni degli editori religiosi nell’ambito della comunicazione, l’UCSI si chiede se siano state sondate tutte le strade possibili per evitare questo esito, comprese collaborazioni con soggetti diversi e più motivati a proseguire l’impresa editoriale. Perché quello che in questo modo si perde non è solo il patrimonio di un istituto religioso, ma dell’intera comunità ecclesiale. La Chiesa italiana ha di fronte una stagione difficile, e per affrontarla è indispensabile il contributo degli studi biblici, degli approfondimenti teologici e spirituali e delle ricerche sociali e pastorali che un’editoria viva e vivace ha il compito di promuovere e far circolare.
L’UCSI è convinta che la questione dell’editoria cattolica sia una questione che tocca tutta la comunità ecclesiale del nostro paese: c’è un patrimonio da salvaguardare.
(30 ottobre 2021)
Nella foto (da sinistra): Giovanni Rossi, Matteo Naccari, Gabriella Zucchi durante la manifestazione del 29 ottobre 2021 a Bologna