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Tre corsi di formazione con crediti OdG per analizzare i racconti mediatici della violenza di genere. A Bologna 9 ottobre (doppio evento) e 11 ottobre 2024

Parole, immagini, stereotipi, risvolti etici e deontologici delle narrazioni sulla violenza di genere nei media. Tre seminari, validi per la formazione professionale continua dei giornalisti, in programma a Bologna mercoledì 9 ottobre (doppio appuntamento) e venerdì 11 ottobre 2024. Dettaglio degli eventi – organizzati da Ordine dei Giornalisti e Fondazione OdG Emilia-Romagna in collaborazione con GiULiA Giornaliste – e registrazioni su www.formazionegiornalisti.it.

Le parole sotto la lente – Primi risultati dell’Osservatorio STEP su stereotipi e pregiudizi nella narrazione della violenza di genere è il titolo del corso che si svolge mercoledì 9 ottobre, dalle ore 14 alle 17, presso la Sala Biagi del Quartiere Santo Stefano (via Santo Stefano, 119).
Dopo i saluti di Rosa Maria Amorevole (presidente Quartiere Santo Stefano) e Silvestro Ramunno (presidente Ordine dei Giornalisti Emilia-Romagna), la parola passa a Serena Bersani (presidente GiULiA Giornaliste, consigliera OdG Emilia-Romagna) che introduce e modera l’incontro. Seguono le relazioni Linguaggio, etica e deontologia di Mara Pedrabissi (presidente Cpo Fnsi), Tre volte vittima. La rappresentazione sociale della violenza alle donne nei dati dell’Osservatorio STEP di Flaminia Saccà (docente Università Sapienza di Roma, presidente Osservatorio STEP), Conoscere e riconoscere i pregiudizi nella rappresentazione sociale della violenza di genere di Luca Massidda (Università della Tuscia, ricercatore Senior Osservatorio STEP), Retoriche e cattive pratiche nel racconto della violenza alle donne di Rosalba Belmonte (Università della Tuscia, ricercatrice Osservatorio STEP), Che genere di lingua, oggi? di Cecilia Robustelli (docente Università di Modena), Misoginia e sessismo online: il caso della manosfera italiana di Milena Meo (Università di Messina) e Antonio Tramontana (Università di Messina), Decostruire il racconto sulla violenza di genere. Prospettive, rappresentazioni e pratiche dei centri antiviolenza e antidiscriminazione di Fabio Mostaccio (Università di Messina) e Valentina Raffa (Università di Messina).
Il seminario (in presenza, gratuito, 3 ore, 5 crediti deontologici) fa il punto sul lavoro dell’Osservatorio STEP – Ricerca e informazione, al quale partecipano accademiche/i e giornaliste/i (sotto la direzione della professoressa Flaminia Saccà dell’Università Sapienza di Roma e con rappresentanti delle Cpo di Fnsi, OdG e Usigrai insieme a GiULiA Giornaliste) per l’analisi del linguaggio della violenza sui giornali, con particolare riguardo agli aspetti deontologici dell’uso del linguaggio (art. 5 bis del Testo Unico dei doveri del giornalista) e alla corretta rappresentazione delle minori (Carta di Treviso).

Mercoledì 9 ottobre, dalle ore 17.30 alle 19.30, sempre presso la Sala Biagi del Quartiere Santo Stefano, viene inoltre proposto Uno sguardo sulle immagini – Il racconto visivo della violenza di genere tra pregiudizi e rivittimizzazione.
Aperto dai saluti di Paolo Maria Amadasi (presidente Aser), il corso è introdotto e moderato da Serena Bersani (presidente GiULiA Giornaliste, consigliera OdG Emilia-Romagna) che tiene anche la relazione Le immagini creano l’immaginario. Seguono i contributi Il ruolo del giornalismo costruttivo nella narrazione della violenza di genere di Dora Carapellese (presidente Cpo Aser), Le buone pratiche del Festival La violenza illustrata e della comunicazione dei centri antiviolenza di Anna Pramstrahler (Casa delle donne per non subire violenza, ideatrice Festival La violenza Illustrata), Fotogiornalismo e violenza di genere: analisi e riflessioni sull’immagine a corredo della notizia di Adriana Tuzzo (fotografa, consigliera AIRF – Associazione Italiana Reporters Fotografi).
Focus del seminario (in presenza, gratuito, 2 ore, 4 crediti deontologici) è l’aspetto visivo della comunicazione: immagini e rappresentazioni fotografiche che accompagnano le notizie sulla violenza di genere.

Infine, con la partnership della Cpo di Assostampa Emilia-Romagna, venerdì 11 ottobre, dalle ore 9.30 alle 13.30, presso la Sala Bersani di Palazzo della Cooperazione (via Calzoni 1/3) si tiene Come raccontare la violenza di genere.
Moderato da Dora Carapellese (presidente Cpo Aser), l’incontro propone le relazioni Come il nostro cervello elabora le parole che raccontano la violenza di genere di Valerio Dieni (consulente di linguistica cognitiva, marketing Strategist per Xonex, docente Ainem), Ma l’amore no. Come raccontare la violenza di genere di Serena Bersani (presidente GiULiA Giornaliste, consigliera OdG Emilia-Romagna), La Vittimizzazione secondaria processuale: gli stereotipi giudiziari di Clarice Clarassi (avvocata, presidente Centro Antiviolenza Trama di Terre di Imola, componente Comitato pari opportunità Ordine Avvocati di Bologna), La fotografia nella narrazione giornalistica della violenza di genere di Adriana Tuzzo (fotografa, consigliera AIRF), Stereotipi, luoghi comuni semplificazioni visive: i giornalisti e le insidie che ruotano attorno a un dramma di Paolo Schianchi (formatore di visual marketing e visual culture, autore, docente di Visual Communication e Interaction Design presso IUSVE), Stereotipi, luoghi comuni semplificazioni: i giornalisti e le insidie che ruotano attorno a un dramma di Paolo Maria Amadasi (presidente Aser), Il problema del linguaggio quando si racconta la violenza di Simone Arminio (vice responsabile Politica di Qn, il Resto del Carlino, La Nazione, Il Giorno).
Il corso (in presenza, gratuito, 4 ore, 6 crediti deontologici) intende offrire “preziosi suggerimenti per la scrittura su questo argomento”. Spiegano i promotori: “quando si tratta di raccontare la violenza di genere, è importante utilizzare un linguaggio che sia rispettoso, empatico e che metta in luce la gravità e l’urgenza del problema. Le giuste parole possono evitare di colpevolizzare le vittime mantenendo il focus sulla responsabilità degli aggressori e sulla necessità di un cambiamento sociale. L’obiettivo principale nella scrittura sulla violenza di genere è informare, educare e promuovere il cambiamento sociale. La sensibilità, l’accuratezza e la consapevolezza dell’impatto delle parole possono fare la differenza nel plasmare l’opinione pubblica e nell’incoraggiare azioni per contrastare la violenza di genere”.

(24 settembre 2024)