Borsa di studio in memoria di Marco Gardenghi destinata al Master in Giornalismo Unibo
Un giovane potrà diventare giornalista nel nome di Marco Gardenghi, storico esponente del sindacato regionale e nazionale dei giornalisti. In occasione del primo anniversario della sua scomparsa, è stata bandita una borsa di studio in suo nome al Master biennale in Giornalismo dell’Università degli Studi di Bologna, riconosciuto dall’Ordine nazionale dei Giornalisti.
La borsa è finanziata dall’Aser (Associazione della Stampa Emilia-Romagna) e dal Comitato di redazione de il Resto del Carlino, per un importo complessivo di tremila euro. Nella graduatoria verrà privilegiato lo studente che avrà il reddito più basso. Inoltre, il praticante che beneficerà della borsa di studio dovrà raccontare (per il sito dell’associazione) l’evento che ogni 1° ottobre si tiene a Conselice, dedicato alla libertà di stampa.
La notizia è stata accolta molto favorevolmente al Master. Giampiero Moscato, direttore delle testate e dei laboratori del MaGiBo, ha commentato: “Anche a nome del direttore, Fulvio Cammarano, e di tutto il Master ringrazio i colleghi per la decisione di dedicare una borsa di studio a nome dell’indimenticabile Marco Gardenghi, giornalista stimato e sindacalista rigoroso. È bello pensare che in suo nome qualcuno avrà un sostegno all’accesso alla professione auspicando che farà propri i valori del nostro caro Marco”.
Per informazioni sul bando si può contattare direttamente il Master in Giornalismo in Piazzetta Morandi, 2 – Bologna (tel. 051.2091968; mail master.giornalismo@unibo.it).
Classe 1954, giornalista sempre in prima linea nel sindacato, Marco Gardenghi si è spento il 10 dicembre 2023 a Ferrara, dopo una lunga malattia. È stato presidente dell’Aser (Associazione della stampa Emilia-Romagna) per due mandati, fino a che i limiti statutari glielo hanno consentito, ma ha dedicato la sua vita all’Associazione fino all’ultimo. Il sindacato era tutto per lui e si è speso anima e corpo per la difesa dei colleghi, con caparbietà. Ha sempre lavorato come giornalista al Resto del Carlino, prima nella sede centrale del quotidiano, a Bologna, e poi a Ferrara, la sua città, dove è rimasto fino alla pensione. Si è occupato di politica, di musica – era appassionato di jazz – e di sport, rugby soprattutto.
La sua passione era però il sindacato al quale ha dedicato la vita. Tra i massimi esperti in Italia di tutti i contratti giornalistici e di previdenza, è stato membro del Comitato di redazione del Carlino, presidente dell’Associazione stampa Emilia-Romagna e più volte componente della Giunta esecutiva della Federazione nazionale della stampa. In Fnsi è stato anche a lungo responsabile del Dipartimento emittenza radiotelevisiva locale. Ha ricoperto pure il ruolo di Consigliere nazionale dell’Inpgi ed è stato fiduciario per l’istituto in Emilia-Romagna. Pochi mesi prima della morte, era stato eletto presidente regionale dei giornalisti pensionati ed era membro del direttivo nazionale dell’Ungp, oltre che consigliere dell’Associazione stampa Ferrara, che aveva contribuito a far rinascere.
Gardenghi è stato anche il primo presidente della prima Scuola di Giornalismo aperta a Bologna.
Dal sito di Aser.
(11 dicembre 2024)