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Fascismo, parapsicologia, spiritismo nel nuovo libro-indagine di Paolo Cortesi

Si intitola MEDIUM & GERARCHI. Metapsichica e spiritismo in Italia durante il Regime Fascista il volume del giornalista-saggista Paolo Cortesi, pubblicato da Manzoni Editore.
Spiega l’autore: “La metapsichica (oggi si preferisce il termine parapsicologia) fu un argomento frequente durante il regime fascista. Durante la dittatura, ci fu un nuovo grande interesse verso lo spiritismo; si organizzarono convegni ufficiali sulla radiestesia; uscirono libri con le sedicenti comunicazioni dall’al di là. Il legame tra regime e indagatori dell’occulto fu continuo e circolare: i metapsichisti dichiaravano la loro fede fascista, il regime riconosceva ufficialmente la realtà dei fenomeni e il valore delle ricerche. Nel ventennio, i metapsichisti italiani furono fascisti, nella colpevole illusione che lo spirito di cui essi parlavano fosse lo stesso di cui parlava Mussolini”.
Ma non era così: “alla pacifica umanità di fratelli, uguali e liberi nella ricerca dell’Assoluto, il fascismo opponeva una massa di docili esecutori sottoposti alla guerresca volontà del capo”. Così che “l’insanabile diversità giunse inevitabilmente alla crisi, e il regime non tardò a proibire certi volumi e a sciogliere certe associazioni; soprattutto dopo il 1938, l’anno delle leggi razziali, quando la metapsichica fu ritenuta, dai fascisti più feroci, una subdola creazione ebrea a danno degli ariani”.
La minuziosa ricerca presentata nelle 200 pagine del libro è “basata tutta ed esclusivamente su fonti documentarie di prima mano, ricostruisce vicende e figure di un momento significativo della storia culturale e politica del nostro paese”. E propone un diverso sguardo su un periodo cruciale della Storia del 20esimo secolo.

Paolo Cortesi è originario di Forlì, dove ha studiato al Liceo Classico. All’Università di Bologna si è poi laureato in Filosofia ma ancora prima ha cominciato a percorrere la via della scrittura. Racconta: “Nei primi ricordi della mia vita, c’è sempre qualcosa che ha a che fare con lo scrivere. A sei anni, chiesi in regalo una macchina da scrivere… Con quella macchina (che mi piaceva come un oggetto prezioso), scrissi per anni. Il ticchettio di una macchina da scrivere è un suono straordinario, unico, esaltante, e sono felice di essere nato in tempo per ascoltarlo a lungo”. E precisa: “Oggi, per me la scrittura è rimasta la garanzia di una grande serenità, a cui si aggiunge la consapevolezza di un lavoro che può essere molto più utile di quanto si creda. Ritengo un grande privilegio poter esporre il mio pensiero a molta gente, ed è una grande responsabilità comunicare idee e sentimenti”.
Cortesi è saggista (ha pubblicato libri di divulgazione storica e ricerche originali) e pure romanziere (l’opera più recente è L’ultimo incubo di Kafka). Spiega: “Credo che il romanzo abbia una forza che la saggistica non ha; il romanzo non deve dimostrare nulla, si rivolge alla coscienza profonda del lettore, non deve convincere, spesso lascia domande e suscita riflessioni. Raccontare storie inizia sempre prima della prima parola dell’autore e finisce molto dopo che il lettore ha letto l’ultima pagina”.
Ma è anche autore televisivo: ha scritto i testi del programma Testimoni trasmesso da Rai Storia. Inoltre, ha pubblicato numerosi articoli su riviste di storia, letteratura, storia della cultura, filosofia e vinto diversi premi letterari.

F.S.
(16 gennaio 2025)