
A Bologna Aser, OdG, istituzioni e familiari ricordano Graziella Fava a 46 anni dalla morte
13 marzo 1979 – 13 marzo 2025: a distanza di 46 anni dal drammatico giorno in cui perse la vita, Bologna ha ricordato Graziella Fava. Martire innocente e accidentale dell’attentato incendiario alla sede del Sindacato regionale dei giornalisti.
La giornata è iniziata con un convegno-seminario di formazione (organizzato da Aser – Associazione Stampa Emilia-Romagna con crediti OdG per i giornalisti) intitolato “Da Graziella Fava a Willy Branchi: la libertà di stampa tra inchieste e casi irrisolti” che si è svolto in mattinata nella sede bolognese di Illumia. In apertura i saluti di Paolo Maria Amadasi (presidente Associazione Stampa Emilia-Romagna) e Silvestro Ramunno (presidente Ordine dei Giornalisti Emilia Romagna), poi la lettura di una missiva di Aser-Fnsi sulla difficile situazione della stampa indirizzata al presidente della Regione Emilia-Romagna Michele de Pascale, consegnata a Luca Vecchi (capo di Gabinetto Presidenza della Giunta in rappresentanza della Regione). A seguire le relazioni: La Fnsi e la difesa della libertà di stampa di Alessandra Costante (segretaria generale Fnsi – Federazione Nazionale Stampa Italiana); L’attentato all’Associazione stampa e le successive inchieste di Claudio Santini (presidente Consiglio di disciplina Ordine dei Giornalisti Emilia-Romagna); L’omicidio di Willy Branchi, il cold case dell’88 riaperto e il podcast di Nicola Bianchi (giornalista Resto del Carlino e segretario Aser); L’attentato a Graziella Fava di Serena Bersani (consigliera OdG Emilia-Romagna, presidente GiULiA giornaliste, ex presidente Aser). È intervenuto Emilio Baravelli, figlio di Graziella Fava. Ha coordinato l’incontro Matteo Naccari (segretario generale aggiunto Fnsi).
Poi due appuntamenti commemorativi cittadini. Poco dopo le 13 è stata deposta una corona di fiori in via San Giorgio 6, ai piedi della lapide collocata l’anno scorso sulla facciata del palazzo che ospitava l’associazione regionale della stampa e che fu teatro dell’attentato terroristico. Graziella Fava si trovava nell’edificio per accudire una anziana signora (che riuscì a mettere in salvo) e perse la vita a causa del fumo sprigionato dall’incendio. Presenti alla cerimonia tanti giornalisti, rappresentanti di istituzioni e organismi di categoria. Incisivi i ricordi di Graziella Fava e degli anni di piombo di Paolo Maria Amadasi, Maria Caterina Manca (presidente del Consiglio comunale), Silvestro Ramunno, Alessandra Costante. Commossa la partecipazione del figlio Emilio Baravelli.
Intorno alle 15 la delegazione si è trasferita nel Giardino Graziella Fava di via Milazzo per l’inaugurazione della nuova opera-memoriale che Bologna ha voluto dedicarle. Un monumento creato per lei ma pure per ricordare le vittime innocenti di tutti i terrorismi e chi si prende cura delle persone più fragili: un “simbolo comune” posto in un parco “luogo della comunità”, svelato con emozione dal figlio Emilio Baravelli. Numeroso il pubblico presente. Contributi sentiti e di interesse di Lorenzo Cipriani (presidente quartiere Porto-Saragozza), Maurizio Fabbri (presidente Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna), Erika Capasso (delegata alla riforma dei Quartieri, Immaginazione civica, progetto Case di Quartiere, politiche per il terzo settore, bilancio partecipativo, inchiesta sociale, sussidiarietà circolare e nuove cittadinanze del Comune di Bologna), Silvestro Ramunno, Paolo Maria Amadasi, Simone Fabbri (Coop Alleanza 3.0), Massimiliano Martines (presidente associazione Dry-Art, capofila del progetto che ha portato alla realizzazione del monumento), Andrea Cippitelli e Simone Bellotti (architetto e scultore creatori del memoriale).
Il monumento è nato “con l’intento di mantenere viva la memoria delle vittime del terrorismo, valorizzando al contempo il ruolo e l’importanza del lavoro di cura svolto da collaboratori e collaboratrici domestici/che. L’obiettivo è quello di creare un luogo della memoria all’interno del giardino Fava, integrandolo nel percorso di recupero e valorizzazione storica della città, affinché il ricordo di Graziella e di tutte le persone comuni vittime del terrorismo possa essere tramandato alle future generazioni”. Il progetto è stato realizzato dall’architetto Andrea Cippitelli con il contributo dell’artista Simone Bellotti e ha ricevuto il sostegno di enti pubblici e privati, tra cui Comune di Bologna, Coop Alleanza 3.0, Fondazione Innovazione Urbana, Quartiere Porto-Saragozza, Ordine dei Giornalisti Emilia-Romagna. L’opera di Cippitelli e Bellotti “è una scultura che riflette sul concetto di effimero e precarietà, composta da tre piani di fogli sovrapposti che si intersecano in tre linee, evocando una tensione simile a un castello di carte. Nonostante l’apparente instabilità, la struttura trova una propria stabilità nell’interazione tra gli elementi, simbolizzando il fragile equilibrio tra protezione e vulnerabilità che richiama proprio la delicata relazione che si stabilisce tra persona che necessita di cure e chi svolge il lavoro di cura. L’installazione invita dunque il pubblico a un momento di riflessione, trasformando lo spazio in un luogo di memoria, riconoscimento e anche introspezione”. L’opera commemorativa è dotata di un QR code che permette ai visitatori di approfondire la storia di Graziella Fava.
F.S.
(13 marzo 2025)