Come si arriva all’Ordine
1877 – Associazione della Stampa periodica italiana. 1) È istituito un giurì d’onore permanente tra i rappresentanti della stampa; 2) Ciascun rappresentante della stampa in Roma sarà tenuto a consultare il giurì prima di andare sul terreno per una questione di giornalismo. Dell’associazione fanno parte anche editori. I giornalisti sono divisi in effettivi (professione unica e retribuita), frequentatori (personalità del mondo culturale e politico che pubblicano saltuariamente sui giornali), pubblicisti (coloro che scrivono sui giornali pur avendo un’altra professione).
1908 – Legge 9 luglio n. 406 concede concessioni ferroviarie (8 scontrini al 75per cento) a chi fa del giornalismo “professione abituale, unica, retribuita”. Viene previsto un elenco di coloro che ne hanno diritto. L’elenco sarà aggiornato da una Commissione costituita presso le Ferrovie dello Stato.
1916 – Un lodo del Collegio Probiviri stabilisce che lo stesso Collegio è il solo competente a “decidere della iscrizione nell’albo dei professionisti”. Per la prima volta è usata la parola Albo.
1925 – Contratto di lavoro. Articolo 5 “Presso la Federazione della Stampa e l’Unione Editori è costituito un albo generale dei giornalisti professionisti nel quale saranno iscritti tutti coloro che si trovino nelle condizioni dell’articolo precedente (18 mesi di professione unica retribuita). All’aggiornamento provvederà un Comitato paritetico”. È il riconoscimento sindacale-contrattuale dell’Albo.
Nello stesso anno, dopo l’esame della Camera, il Senato converte in legge i due decreti sulla stampa e la regolamentazione della professione giornalistica. Articolo 7: È istituito un Ordine dei Giornalisti (…). L’ esercizio della professione giornalistica sarà consentita solo a coloro che siano iscritti agli Albi stessi. Le norme per tale iscrizione saranno stabilite con speciale regolamento”. Il regolamento tarda.
1928 – Regio decreto 26 febbraio n.384 con “Norme per l’istituzione dell’albo professionale dei giornalisti”. La tenuta dell’albo e la disciplina degli iscritti sono esercitate dall’associazione sindacale a mezzo a mezzo di un comitato di 5 membri, nominati dal ministero di Grazia e Giustizia di concerto con i misteri dell’Interno e delle Corporazioni. Tre elenchi: professionisti, praticanti, pubblicisti. L’iscrizione all’Albo non è più determinata dalla Commissione mista giornalisti-editori (come stabilito nel ‘25) ma viene demandata al sindacato.
1944 – Decreto luogotenenziale per la Commissione unica per la tenuta degli albi professionali dei giornalisti. È prevista come norma transitoria ma si protrae.
1950 – Congresso Fnsi a Riccione e prima proposta per una legge sulla professione giornalistica.
1952 – Congresso Fnsi di Merano e auspicio della tutela della professione attraverso apposito organismo. Invito a elaborare uno schema di progetto.
1953-56 – Progetto Fnsi e proposta di Moro.
1954 – All’interrogazione sul comportamento della stampa nel Caso Montesi, Mario Scelba, presidente del Consiglio pone l’alternativa di “misure legislative” o “efficace e vigile autocontrollo”. Poco dopo Leonardo Azzarita al V congresso della nuova Fnsi afferma che “C’è l’urgenza di dare un’adeguata legislazione alla stampa, secondo il principio che la libertà deve essere congiunta alla responsabilità (…)”.
1957 – Inchiesta Fnsi- Fieg sulla deontologia.
1959 – Progetto Gonella sull’istituzione dell’Ordine dei Giornalisti.
1962 – Discussione in Commissione parlamentare della Camera.
1963 – Approvazione alla II Commissione del Senato quindi varo della Legge dell’Ordine.