Magazine d'informazione

A 75 anni dalla morte l’Ucsi commemora il giornalista beato Odoardo Focherini

Nella ricorrenza della beatificazione e nel 75esimo della morte, l’Ucsi regionale ieri ha ricordato il giornalista Odoardo Focherini. Una messa al Santuario bolognese della Madonna di San Luca con pellegrinaggio fino alle lapidi del portico dedicate a Focherini e ai giornalisti dell’Avvenire d’Italia.

Di seguito la memoria di Matteo Billi, presidente dell’Ucsi – Unione Cattolica Stampa Italiana Emilia-Romagna, scritta per la celebrazione bolognese del 14 giugno.

Odoardo Focherini, proclamato beato il 15 giugno 2013, nativo di Carpi (Modena), muore nel campo di concentramento di Hersbruck, in Germania, il 27 dicembre 1944; lavora a “L’Avvenire d’Italia” – di cui, al momento dell’arresto, è anche amministratore -, collabora con “l’Osservatore Romano” e fonda “l’Aspirante” (testata dedicata ai ragazzi). Nel ’44 – per aver salvato decine di ebrei con l’aiuto di una rete di collaboratori – viene recluso dapprima nel carcere di San Giovanni in monte a Bologna, quindi trasferito nel campo di concentramento di Fossoli (Carpi) e un mese dopo in quello di Gries (Bolzano); in seguito deportato in Germania nel campo di Flossenburg e poi nel sottocampo di Hersbruck dove trova la morte a 37 anni, per una setticemia.
Le targhe commemorative dedicate a Focherini e ai giornalisti de “L’Avvenire d’Italia” sono poste nell’arco 356 e nel 353 del portico di San Luca, all’inizio del tratto in salita, poco dopo il Meloncello. Posate entrambe «nell’anno mariano 1954», vi si legge, una «a suffragio dei suoi defunti e dell’amico Odoardo Focherini, il rag. U.S.» – ovvero Umberto Sacchetti -, l’altra «a suffragio dei defunti benefattori e collaboratori, “L’Avvenire d’Italia”».
L’intenzione dell’Ucsi – Unione Cattolica Stampa Italiana dell’Emilia-Romagna è ripetere ogni anno il breve pellegrinaggio, pensato perché non vada perduto il ricordo di un uomo, giornalista, marito e padre che già imprigionato dice al cognato: «Se tu avessi visto, come ho visto io in questo carcere, cosa fanno patire agli ebrei, non rimpiangeresti se non di non averne salvati in numero maggiore».

F.S.
(15 giugno 2019)

Nell’immagine: Odoardo Focherini e la targa commemorativa posta nel Portico di San Luca