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Presentato a Parma l’insolito docufilm su “Màt” Sicuri di tre giornalisti film-maker

“Màt” Sicuri l’ultimo Diogene è il titolo del film-verità sul clochard Enzo “Mat” Sicuri realizzato dai colleghi Francesco Dradi, Fabrizio Marcheselli e Antonio Cavaciuti. Un documentario singolare, con Alvaro Evangelisti e Alessandro Haber, proposto in prima assoluta al Cinema Astra di Parma.

“Una vita votata alla pura libertà ed essenzialità” quella di Enzo “Màt” Sicuri. Per rendere omaggio alla sua filosofia e tramandarne la memoria, tre giornalisti di Parma hanno scritto, girato e prodotto un’opera cinematografica sul popolare clochard parmigiano.
Iniziato nel marzo 2018, trentennale della morte di “Màt” Sicuri (1907-1988), il docufilm ha preso forma in dodici mesi di intensa attività. Costituisce un evocativo trait d’union tra Parma di una volta e quella di oggi e propone l’audio inedito dell’unica intervista concessa da Sicuri (negli anni ’80), foto originali, documenti rari, testimonianze di chi lo ha conosciuto e frequentato.
Due gli attori protagonisti: Alvaro Evangelisti (diplomato all’Accademia di Belle Arti di Bologna) interprete di un Sicuri particolarmente “lirico”, e il celebre Alessandro Haber (protagonista di 130 film, vincitore di un David di Donatello e quattro Nastri d’Argento per il cinema) qui nel ruolo di Dante Spaggiari, incisore di metalli preziosi, filosofo anarchico e autore di aforismi, ma soprattutto mentore di Sicuri. C’è poi l’amichevole partecipazione “vocale” del noto speaker radiofonico parmigiano Mauro Coruzzi.

La serata al Cinema Astra di Parma, oltre alla presentazione in prima visione del docufilm (durata 30 minuti), ha visto l’intervento dei tre autori moderati dal critico cinematografico Filiberto Molossi, il saluto degli attori protagonisti nonché la proiezione di altre testimonianze e aneddoti (20 minuti). La stessa sera è stato pubblicato il dvd del film documentario, arricchito da alcuni contenuti speciali.
Matto o filosofo? Enzo Sicuri era un clochard per scelta, nella sua città, Parma. Dopo un’infanzia normalissima aveva deciso di vivere sotto le stelle, rifiutando qualsiasi imposizione. Tutti, o quasi, lo chiamavano “Màt”. Enzo adorava le poesie, i libri e la musica lirica. Trascorreva le giornate e le notti nei borghi tra il Teatro Regio e Piazza Duomo, non chiedeva l’elemosina e riciclava cartoni per pagarsi un piatto di minestra. Il suo motto era “Nella vita si può fare a meno di tutto, tranne che dell’aria per respirare”. Sicuri è l’unico clochard a cui sia stato dedicato un monumento in Italia, con nome e cognome: l’opera, del 2004, è dello scultore Maurizio Zaccardi ed è collocata in centro a Parma, nel piazzale della Macina.
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F.S.
(29 marzo 2019)