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Addio Franco Lombardi, un cronista vero della vita nella provincia piacentina

Ci persone che non se ne vanno. Restano nel cuore del territorio che hanno vissuto e raccontato. È così per Franco Lombardi, giornalista piacentino corrispondente della Valdarda per il quotidiano “Libertà” dal 1953, per oltre 60 anni. Franco ci ha lasciati lo scorso 8 giugno suscitando profondo cordoglio in tutti coloro che lo conoscevano e ne apprezzavano le qualità professionali e umane. Classe ’33, Franco era un cronista autentico che viveva la comunità in modo attivo e appassionato: la maggior parte delle oltre 30 associazioni di volontariato che operano a Lugagnano ha qualcosa di suo nelle radici. Franco è stato anche socio fondatore della sezione Avis, della Pro Loco, della Confraternita dei Vini della Valdarda e del Comitato Pro-Veleia. Senza interruzioni la sua vita da cronista è stata sempre legata a doppio filo al quotidiano “Libertà” mantenendo lo stesso entusiasmo anche quando le notizie un tempo spedite “fuori sacco” si erano trasformate in foto amarcord in un flusso di informazioni mai interrotto. Perché la curiosità della mente non ha età e lui, il nostro Franco, era curioso, interessato e attento anche alle piccole cose, ai piccoli problemi, quelli che, diciamocelo, interessano di più i lettori, bombardati di notizie da ogni parte del mondo. 
Lombardi è stato un maestro di giornalismo vero. In tutti questi anni ci ha letteralmente inondato di notizie: dalla vita delle associazioni alla cronaca nera, dalla politica amministrativa alle notizie di colore. Dalla passione per la storia locale alle annotazioni sulla gastronomia, quando ancora non imperversavano i guru televisivi del cibo. Dalle interviste alle notiziole piccole ma estremamente curiose. Ovviamente corredando il tutto con la sua inseparabile reflex. Come dimenticare le tue cronache che spaziavano dalle condizioni sulle strade alle preghiere per invocare la pioggia sui campi? Cronista attento, appassionato, generoso, fra la gente e per la gente. Resta questo il suo grande insegnamento. Quel “vado a vedere subito” oggi tanto raro, illusi come siamo di poter verificare quasi tutto in modo virtuale. Con Franco se ne va un pezzo di giornalismo vero. Perdiamo un collega e un amico ma resta la sua eredità: vivere il territorio e ascoltare la gente. 
Paola Romanini
(9 luglio 2021)