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Addio Giorgio Guazzaloca: pubblicista singolare e appassionato cantastorie

Il cielo degli autodidatti adesso ha il suo sindaco. Giorgio Guazzaloca. Ammessi anche coloro che credono che essere “pubblicista”: è qualcosa di più che essere giornalista, affonda in una lunga storia, i bardi, i cantastorie, i notai che poetavano ai margini dei loro atti. Bastonava ed era bastonato, allungava la penna e non le mani, non sapeva usare il computer e sapeva di essere di un’altra epoca. Ha imparato tutto nelle botteghe, per strada, ammaliando signore clienti di macelleria e popolo, divorando vita e libri. Ha letto, amato riamato, Indro Montanelli, scriveva motti e tutto quello che gli capitava su un libretto. Citava, consultava, adattava. Con i giornalisti aveva un rapporto ispido. Era un grande pubblicista.
Marco Marozzi

(27 aprile 2017)