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Assemblea annuale dell’OdG Emilia-Romagna. Approvati i bilanci 2021-2022

L’Assemblea annuale degli iscritti all’Ordine dei Giornalisti dell’Emilia-Romagna è tornata “in presenza” (nel rispetto delle regole per il contenimento del Covid-19 e con la possibilità di seguire i lavori in diretta streaming). L’incontro per l’approvazione del conto consuntivo 2021 e del bilancio di previsione 2022 dell’OdG regionale si è svolto nella mattinata di sabato 26 marzo, come di consueto al Centro Congressi del Savoia Hotel Regency di Bologna.

Terminati i saluti introduttivi, il Vicepresidente del Consiglio OdG Alberto Lazzarini (chiamato a presiedere l’Assemblea) ha dichiarato aperta la seduta.

Prima di dare spazio alle relazioni, il Segretario del Consiglio OdG Elide Giordani (coordinatrice dei lavori assembleari) ha letto il “doloroso elenco” dei GIORNALISTI SCOMPARSI nel 2020-2021. In memoria dei colleghi la platea si è raccolta in silenzio per qualche minuto.

Il Presidente dell’OdG Silvestro Ramunno ha poi presentato l’ampia RELAZIONE DEL PRESIDENTE, in cui ha evidenziato linee programmatiche e obiettivi della nuova governance dell’Ordine regionale.
Con l’ausilio di slide, ha voluto innanzitutto sottolineare il valore dell’informazione e della libertà di stampa: «mai come in questi periodi abbiamo avuto modo di apprezzare l’importanza dell’informazione. Pensiamo all’Ucraina invasa dalle truppe russe oppure al Covid. Non nego che ci sia stata confusione. Abbiamo visto eccessi, imprecisioni e probabilmente noi, come giornalisti e come società, non siamo ancora attrezzati per dare valore al buon giornalismo dentro l’infodemia». Però, ha aggiunto il Presidente: «Cosa sarebbe stato il Covid senza informazione? A me vengono in mente due parole: buio e paura. Parole che riconducono a contesti dove non c’è democrazia e, guarda caso, non c’è libertà di stampa». Allora, «per capire il valore dell’informazione libera potrebbe essere utile uscire dalla nostra comfort zone e metterci nei panni di una persona a cui questo diritto è negato. È una cosa che avviene in buona parte del mondo».
Ancora qualche considerazione: «Sappiamo che libertà di stampa non vuol dire irresponsabilità, è esattamente il contrario. E sappiamo anche che nulla è mai definitivamente acquisito. Il miglior modo per difendere la libertà di informazione è farne comprendere il suo valore. Questo è un compito nostro: dell’Ordine dei Giornalisti ma anche di tutti gli iscritti, di tutti noi. La libertà di fare informazione non è un tema “dei giornalisti”, è un tema della democrazia, perché non scriviamo per noi stessi, lo facciamo per chi ci legge, guarda o ascolta».

Dopo avere espresso un pensiero di cordoglio per i tanti colleghi morti mentre stavano raccontando la guerra in Ucraina, Silvestro Ramunno ha voluto condividere con i presenti qualche altra riflessione sul giornalismo e sulla professione. «Se dovessi scegliere due parole caratterizzanti il nostro nuovo mandato, direi senza dubbio deontologia e formazione» perché «sono strumenti che ci consentono di comprendere la complessità dei contesti che raccontiamo e di avere quella empatia sempre più necessaria per fare bene il nostro lavoro». Empatia, «che non è sensazionalismo o caccia all’emozione, è una parola che mi piace molto, è avere la capacità di cogliere più punti di vista e questo ci aiuta a fare meglio la nostra professione». Rispetto alla parola complessità, ha rimarcato: «Stiamo dalla parte dei fatti, continuiamo a mettere tutto lo scrupolo necessario nel fare il nostro lavoro per verificare e raccontare i fatti, soprattutto per non dare alibi a chi vorrebbe alimentare la confusione buttando tutto nel calderone delle fake news, con l’obiettivo di minare la fiducia nell’informazione. Se non c’è fiducia nell’informazione abbiamo un problema, non come categoria, ma come comunità. Complessità, come la intendo io, è il contrario di polarizzazione, un fenomeno devastante per l’informazione perché trasforma l’opinione pubblica in tifoseria». Quindi: «Non facciamoci del male intossicando il discorso pubblico, usciamo dalla logica della polarizzazione e ricordiamoci che siamo sempre giornalisti, anche nella nostra quotidianità». Una nota a margine: «rappresentare la complessità non vuol dire non dare le notizie. Quelle vanno date sempre e tutte le volte che sono di interesse pubblico. Ecco, vediamo di non contribuire a distruggere la capacità del pubblico di recepirle e di dare loro il giusto valore, perché non facciamo informazione per noi stessi, ma per gli altri».

Prima di entrare nel vivo della sua relazione, il Presidente ha voluto ringraziare i componenti dell’attuale Consiglio e le Segreterie di OdG e Fondazione, ricordando che «il nuovo Consiglio si è insediato a fine anno: merito di quello che abbiamo fatto nel 2021 è del Consiglio precedente. Per tutti voglio ringraziare l’ex Presidente Giovanni Rossi, che è qui con noi».
Ha poi dato qualche “highlights” sulle attività dell’OdG regionale: «Abbiamo istituito e confermato un fondo di solidarietà per aiutare i colleghi in particolari situazioni di difficoltà economica. È una scelta che forse esula un po’ dalle nostre competenze, ma di forte valore etico. Confermato le borse di studio per il Master in giornalismo e ne istituiremo una nuova intitolata a Mario Paolo Guidetti. Riavviato la collaborazione con il Master per il nuovo biennio che partirà nel tardo autunno: abbiamo proposto innovazioni nel programma e indicato, attraverso l’Albo dei docenti, rose di colleghi per le docenze in alcuni seminari». Non solo: «È stato rinnovato il Consiglio di Disciplina Territoriale. C’è il nuovo Cda della Fondazione OdG. Abbiamo votato delle linee guida sulla corretta rappresentanza di genere per le nomine che abbiamo fatto e che faremo».
Sul versante della Fpc, Ramunno ha precisato: «dal 2014 abbiamo organizzato più di mille corsi, con una buona e costante partecipazione dei colleghi. La formazione deve diventare un’opportunità per fare meglio il nostro lavoro, ma è un obbligo, inderogabile». Inoltre: «Stiamo continuando a portare l’Ordine e la cultura del giornalismo fuori dalla nostra sede di Strada Maggiore partecipando a tavoli, confronti e progetti con diverse istituzioni. Abbiamo creato, con Aser e Gus, un gruppo di lavoro per monitorare i bandi pubblici, con l’obiettivo di far rispettare lo spirito e la lettera della legge 150. Continuiamo a cercare una nuova sede da acquistare, che sia accessibile e facilmente raggiungibile».
Oltre a sottolineare alcune criticità di gestione, il Presidente ha ricordato che la Pec è un obbligo di legge (assolto dal 90 per cento degli iscritti): «i colleghi che non hanno la Pec sono stati sospesi dall’Albo, ma non li diamo per persi, li solleciteremo a mettersi in regola, perché vogliamo tutti a pieno titolo dentro l’Ordine». Ha poi evidenziato una ulteriore, grande criticità: l’andamento degli iscritti. «Dal 2012 al 2021 abbiamo perso quasi 800 iscritti, siamo passati da circa 7.400 a circa 6.600. È un dato che non ci sorprende perché conosciamo bene il contesto economico del settore, in prospettiva però ci preoccupa molto». Quindi, «confidiamo nei propositi di riforma del nuovo Consiglio nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, col quale collaboriamo in maniera intensa e positiva, e anche del Parlamento. Sappiamo che abbiamo regole completamente fuori dal tempo, ma non da oggi». Un’ultima riflessione sui colleghi minacciati: «nel 2021 le minacce sono cresciute del 42 per cento, anche questo ci preoccupa molto». E una slide di chiusura con frase di Enzo Biagi: “Considero il giornale un servizio pubblico come i trasporti pubblici e l’acquedotto. Non manderò nelle vostre case acqua inquinata”.

Ha fatto seguito la sintetica RELAZIONE SUI BILANCI del Tesoriere dell’OdG Luca Molinari. In apertura un ringraziamento al Consiglio e ai tesorieri che lo hanno preceduto per il lavoro svolto e un ricordo particolare «all’indimenticato Mario Paolo Guidetti, un collega, ma soprattutto un uomo d’altri tempi». Rispetto ai bilanci dell’Ordine, Molinari ha precisato: «Il bilancio di previsione 2022 ricalca le linee di quello del 2021 ed è stato redatto inserendo stime molto prudenziali. Anche per il 2022 l’obiettivo è quello di chiudere in pareggio».

Nel dettaglio dei bilanci è entrata la puntuale RELAZIONE DEL COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTI, illustrata dal Presidente del Collegio Fulvio De Nigris. A fronte di un avanzo di oltre 4.500 euro, «il Collegio anche quest’anno apprezza il risultato di gestione chiuso con un bilancio in positivo». De Nigris ha sottolineato che «la partecipazione del Collegio dei revisori alla seduta del Consiglio dell’Ordine per l’approvazione del bilancio, e la condivisione delle comunicazioni in un rapporto più stretto rispetto al passato viene considerata un’apertura significativa alla collegialità». E, a nome di tutto il Collegio, ha invitato l’Assemblea degli iscritti ad approvare i bilanci 2021-2022.

Poiché nessun iscritto ha chiesto di intervenire per chiedere chiarimenti sui BILANCI, Alberto Lazzarini ha verificato il numero dei presenti (54) e dato spazio alle votazioni del CONTO CONSUNTIVO 2021 e del BILANCIO PREVENTIVO 2022. Entrambi i bilanci sono stati approvati con 53 sì (nessun contrario, 1 astenuto).

È poi intervenuto Claudio Santini, Presidente del Consiglio di disciplina territoriale, che ha esposto la RELAZIONE DEL CDT. La prima del nuovo organo disciplinare, che si è insediato il 25 febbraio scorso, dopo la nomina da parte del Presidente del Tribunale di Bologna. Santini ha precisato: «Il riferimento di questa relazione è ai dati del 2021, anno nel quale il Consiglio di Disciplina territoriale (in carica fino ad ottobre) ha operato con grosse difficoltà per le problematiche legate al covid». Comunque, «la somma totale di tutti i procedimenti aperti nei dieci mesi di lavoro del Cdt nel 2021 è di 187».

Claudio Santini ha inoltre fatto il punto sulla Formazione Professionale Continua con l’ausilio di una TABELLA FPC che riporta i dati di riferimento dell’attività (corsi e seminari) dal 2014 a oggi. Complessivamente «dal 2014 sono stati organizzati 1.084 incontri formativi un terzo dei quali di carattere deontologico». Santini ha ricordato che dal 10 gennaio di quest’anno per partecipare agli eventi formativi è necessario registrarsi e accedere alla nuova piattaforma predisposta dal Consiglio nazionale dell’OdG www.formazionegiornalisti.it. E ha concluso con una nota negativa: «è opportuno segnalare che dai riscontri effettuati a fine anno 2021 (che però necessitano di ulteriori controlli) 1.600 (su 6.140) colleghi risultano non in regola con la formazione per il triennio 2017/2019».

Dopo le relazioni, Alberto Lazzarini ha condotto la discussione generale con question time. Sono intervenuti il Presidente dell’Aser Matteo Naccari, Marina Castellano, Paolo Bernardi del settimanale imolese Sabato Sera, Raffaella Pezzi, Giovanni Rossi, Gianluca Stanzani e i Consiglieri dell’OdG Emilio Bonavita, Silvestro Ramunno, Luca Molinari, Serena Bersani, Michelangelo Bucci. Tanti i “temi caldi” condivisi: i licenziamenti improvvisi, l’attuale situazione dell’Inpgi, le minacce ai giornalisti, la fragilità dei precari, la brutta prassi delle scuole di giornalismo private e i corsi truffa, i bandi degli uffici stampa, la riforma dell’Odine e il futuro della professione, deontologia e formazione, la difesa della qualità dell’informazione.

Da quest’anno l’OdG regionale ha ricominciato a “premiare” i colleghi professionisti e pubblicisti che hanno raggiunto i QUARANT’ANNI DI ISCRIZIONE ALL’ALBO. La tradizionale cerimonia (sospesa nel 2020 e 2021 per evitare “contatti ravvicinati” durante la fasi più stringenti della pandemia) è stata coordinata da Elide Giordani, a sua volta omaggiata dal Presidente Silvestro Ramunno, che insieme agli altri Consiglieri dell’OdG ha consegnato ai colleghi una pergamena e una penna con il logo dell’Ordine.

VIDEO INTEGRALE DELL’ASSEMBLEA su YouTube a questo link.

Franca Silvestri in streaming
ph Adriana Tuzzo
(26 marzo 2022)