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Assemblea annuale dell’Odg Emilia-Romagna. Approvati all’unanimità i bilanci 2018-2019. Novità, ricorrenze, progetti di mandato. Animato il confronto tra i colleghi

Partecipata l’Assemblea degli iscritti all’Ordine regionale dei giornalisti per l’approvazione del conto consuntivo 2018 e del bilancio di previsione 2019, che anche quest’anno si è svolta presso il Centro Congressi del Savoia Hotel Regency di Bologna.

Dopo il saluto iniziale, il presidente dell’Odg Giovanni Rossi ha nominato Emilio Bonavita presidente dell’Assemblea 2019.

L’incontro (il secondo di questa consiliatura) è stato coordinato dal segretario Antonio Boschi, che ha aperto i lavori e dato la parola a Bonavita, il quale ha letto il “mesto elenco” dei giornalisti scomparsi negli ultimi dodici mesi. In memoria dei colleghi la platea si è raccolta in silenzio per qualche minuto.

Il presidente Giovanni Rossi ha poi tenuto la sua articolata e significativa relazione sull’andamento del 2018 e sulle prospettive future. «Un altro anno è trascorso. Questo è il secondo del nostro mandato triennale, quindi siamo a un giro di boa. Nel 2019 ci sono diverse ricorrenze importanti ancorché drammatiche per il giornalismo emiliano-romagnolo: si ricordano il 75° della fucilazione del collega Ezio Cesarini e il 40° della morte di Graziella Fava a seguito dell’attentato alla sede del Sindacato regionale. Anniversari che siamo impegnati a celebrare non solo per non dimenticare, ma anche per riflettere sulla nostra storia: quella di una categoria che resta fondamentale per la società democratica italiana».
«I problemi che abbiamo di fronte sono notevoli – ha sottolineato il Presidente – e alcuni, essendo irrisolti, vanno aggravandosi. La legge che regola la professione appare sempre più vecchia e lontana dalla realtà e ogni tentativo di riformarla si scontra con l’indifferenza della politica e del Parlamento. Addirittura si parla di “abrogazione dell’Ordine dei giornalisti”, ma l’Odg risponde con proposte riformatrici il cui obiettivo è quello di elevare la qualità professionale dei giornalisti. In questo sta la nostra speranza di futuro. Bisogna rafforzare e qualificare la formazione, rendere più efficace e snello l’autogoverno deontologico della categoria».
Inoltre, «piena, costante e concreta deve essere la solidarietà ai colleghi che svolgono il loro lavoro su temi difficili come le infiltrazioni mafiose e criminali. È una strada che continueremo a percorrere con convinzione e coerenza per fornire loro quella che è stata definita la “scorta mediatica”. Ma vogliamo essere vicini anche ai giornalisti coinvolti in vertenze che spesso riguardano la stessa sopravvivenza dell’azienda nella quale lavorano o nella rivendicazione anche in giudizio dei loro diritti. E questo pur non avendo l’Ordine funzioni sindacali né alcuna pretesa di esercitarle».

Rispetto alla Formazione Professionale Continua, Giovanni Rossi ha precisato: «attraverso la Fondazione dell’Odg, istituita nel 2011, siamo impegnati a mantenere ampia l’offerta formativa (prevalentemente gratuita) cercando di elevarne la qualità. Lo testimoniano i 182 corsi tenuti in tutto il territorio regionale nel corso del 2018. Su questo versante sollecitiamo la partecipazione attiva dei colleghi, che possono segnalarci temi e opportunità di rapporti con enti, istituzioni e altri Ordini professionali. Non solo: perseguiamo l’obiettivo di costruire relazioni con gli Atenei della regione per avere a disposizione competenze che ci possano essere utili in vari campi».
Sui rapporti già in essere con l’Alma Mater, ha puntualizzato: «si è concluso il biennio del Master in giornalismo dell’Università di Bologna, a ottobre si avvierà il nuovo. Il Master è frutto del rapporto tra l’Ateneo bolognese e il Consiglio nazionale dell’Ordine, che riconosce il percorso formativo come sostitutivo del praticantato giornalistico. Come Ordine regionale abbiamo cercato di qualificare questa importante iniziativa attraverso l’istituzione di un Albo dei docenti. Vorremmo reclutare giornalisti con curricula specifici, qualificati per gli insegnamenti proposti, che sappiano insegnare con l’obiettivo chiaro di aiutare gli allievi a superare l’esame professionale. Il 2019 è un anno importante per il Master poiché è programmato il suo trasferimento in una sede più dignitosa la cui inaugurazione, in autunno, sarà occasione di un’adeguata iniziativa pubblica.
In conclusione, il Presidente Rossi ha affermato: «il Consiglio dell’Ordine dell’Emilia-Romagna è disponibile a discutere e a confrontarsi con tutti sulla qualità e la correttezza dell’informazione per essere uno strumento non solo di tutela professionale dei giornalisti, ma anche del diritto dei cittadini a essere correttamente informati». E ha ricordato: «a questo fine abbiamo dato vita ad un Osservatorio sulla professione al quale invito tutti a fare riferimento per ogni segnalazione utile a garantire questo obiettivo. Inoltre, il versante dei nostri mezzi informativi da questa settimana si è arricchito di una newsletter che vogliamo mantenere almeno mensile».

Ha fatto seguito l’intervento di Claudio Santini, presidente del Consiglio di disciplina territoriale dell’Emilia-Romagna, che nella sua ampia relazione ha esposto il rendiconto annuale dei lavori del Cdt, evidenziando che da gennaio 2018 a febbraio di quest’anno si sono tenute complessivamente 30 riunioni (6 del Consiglio e 24 dei tre Collegi). Dopo aver parlato di procedimenti disciplinari conclusi, decisioni adottate e sanzioni comminate, ha rimarcato le “prospettive di carico” future del Cdt che, oltre alla normale routine legata agli esposti, dovrà esaminare circa 280 casi trasmessi dal Consiglio dell’Odg regionale relativi a morosità e mancata formazione.

L’assemblea dei giornalisti ha poi ascoltato i “report sui conti”. Il tesoriere Mario Paolo Guidetti ha tenuto una dettagliata relazione sui bilanci. Dopo avere sottolineato che l’Ordine dei giornalisti è un ente di diritto pubblico senza scopo di lucro, ha commentato dati, cifre, variazioni percentuali del 2018 e illustrato le previsioni per il 2019, senza dimenticare di fare il punto su formazione, PEC e mission di servizio dell’Odg.

Di seguito, Fulvio De Nigris ha esposto e analizzato la relazione del Collegio dei Revisori dei conti. Nell’esprimere apprezzamento per il risultato di gestione del 2018, che si è chiuso con un bilancio in positivo, ha rilevato che il trend si conferma anche nel prospetto di previsione per il 2019. Pertanto, il presidente del Collegio dei Revisori ha manifestato parere favorevole sui bilanci e sollecitato gli iscritti riuniti in assemblea a votarli.

Alla fine degli interventi istituzionali e dopo numerosi chiarimenti sul rendiconto dell’anno passato e sulle previsioni di spesa per quello corrente, il segretario Antonio Boschi ha invitato i colleghi presenti a votare il consuntivo 2018 e il preventivo 2019. Entrambi i bilanci sono stati approvati all’unanimità con votazione palese per alzata di mano.

Sempre Claudio Santini, ma come direttore della formazione per la Fondazione Odg, ha poi fatto il punto sulla Formazione Professionale Continua (obbligatoria per legge). Purtroppo, i numeri sono scarsi e incompleti a causa della ristrutturazione in corso della piattaforma Sigef. Dunque, gli è stato possibile riferire solo sull’attività svolta dal 25 gennaio al 17 dicembre 2018. Periodo in cui si sono tenute 182 giornate formative: 62 a Bologna, 120 nelle altre province della regione (da Piacenza a Rimini). Di queste ben 172 sono state gratuite, solo 11 hanno richiesto un modesto pagamento. Complessivamente, nella prima parte del 2018 i giornalisti in regola con i crediti sono stati 4.657, mentre 1.706 sono risultati non in regola (900 gli “zeristi” del primo triennio sottoposti a verifica disciplinare). In conclusione, Santini ha ricordato che l’anno passato, la Fondazione dell’Odg ha organizzato nella sede di Bologna anche tre corsi per neo pubblicisti in marzo, giugno e novembre.

Dopo un’ampia discussione generale con vivace e costruttiva interlocuzione fra la platea dei giornalisti e il tavolo ordinistico (tanti gli interventi di colleghi che hanno posto domande e portato contributi significativi), si è svolta la tradizionale cerimonia di premiazione dei giornalisti professionisti e pubblicisti che hanno raggiunto il traguardo dei quarant’anni d’iscrizione all’Albo. Il presidente dell’Odg Giovanni Rossi, coadiuvato dagli altri componenti del Consiglio, ha donato pergamene e orologi ricordo ai colleghi.
Infine, sono stati consegnati i diplomi di idoneità professionale ai giornalisti che hanno superato l’esame di Stato nel corso del 2018.

Franca Silvestri

ph Adriana Tuzzo

(23 marzo 2019)