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“Borìdola!”: romanzo in forma favolistica del collega Bruno Damini con postfazione di Moni Ovadia

Borìdola! Ai bambini che saremo è il titolo della “favoletta morale” di Bruno Damini, con postfazione di Moni Ovadia, pubblicata da Minerva Edizioni. Una narrazione lieve, onirica, tra fiaba e memoria. Un racconto singolare di 136 pagine che parla ai bambini di ieri, oggi e domani.
Come sottolinea l’amico-artista Moni Ovadia, «Boridola! di Bruno Damini è un’opera stupefacente per grazia, incantevole ironia e una qualità che ritengo tanto preziosa quanto rara, quella di sfuggire ad una facile etichetta. Per i lettori grandi e piccini la lettura di Borìdola! sarà di grande godimento e ammaestramento e, se leggeranno ad alta voce, cosa che raccomando, provvedano alla presenza di animali. Gli gnomi ci saranno anche se non visti».

Spiega Damini: «Sul palcoscenico della mia infanzia il grido Borìdola! fermava il tempo e gettava scompiglio fra noi bambini intenti a giocar giochi che non ci son più. Borìdola! è oggi la scrittura che disperde la memoria fra pagine dove accadono cose che non si debbono spiegare, come nella vita, sogni o favole, animali più pensanti degli umani, famosi favolisti, tutti a lasciar tracce d’inchiostro per far lavorare la fantasia, come i giochi da ragazzi. Borìdola! è un grido libertario che genera il caos, lanciando nugoli di parole a svolazzar per aria, rivendicando il diritto a rimanere un po’ bambini, perché i grandi che dimenticano d’esserlo stato hanno svuotato la loro vita. L’infanzia è il regno dei sogni e delle aspirazioni, della fantasia e della dissipazione. Perché rinunciare a tanta ricchezza?».
E precisa: «Covavo questa storia da una quantità di anni che ne ho perso il conto. L’Uomo Gnomo ha l’età di mia figlia Agata, è nato e cresciuto con lei, per lei ha inventato soluzioni a problemi immaginari. Il Giardino dei Fiori Gialli è fiorito con lei, gialli sono i miei fiori preferiti. Di anno in anno riprendevo a scriverla, limavo, aggiungevo e rimpastavo, fino alla forma attuale. Al punto in cui nulla più avrei cambiato, ho lanciato i dadi verso Moni Ovadia, amico prezioso e grande artista, che mi ha fatto il dono di una postfazione che supera il fronte delle parole per entrare nell’anima delle cose».
Con amara dolcezza puntualizza: «se non avessero già chiuso il loro sipario, avrei chiesto a Paolo Poli di prestare la sua voce a Borìdola e a Lele Luzzati di illustrarla e poi dipingerne quinte e fondali, per la loro capacità di credere nelle favole fino alla parola FINE trasformandole sempre in un nuovo “C’era una volta”».

L’autore ha presentato il libro a Bologna, insieme a Moni Ovadia, il 17 ottobre 2023 presso Piazza Coperta di Biblioteca Salaborsa. L’incontro è stato trasmesso anche in diretta streaming sul canale YouTube di Bologna Biblioteche.

Altre info nei siti di Biblioteca Salaborsa e Minerva Edizioni.
F.S.
(19 ottobre 2023)