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“Manovra” Casagit: le nuove disposizioni in vigore dall’1 gennaio 2016

Col nuovo anno saranno applicate le regole stabilite dalla recente “manovra” Casagit. Ecco le ragioni, la strategia, le misure e gli effetti previsti dal “nuovo corso”.

Le ragioni
Le difficoltà del settore sono sotto gli occhi di tutti – sempre meno giornalisti contrattualizzati, sempre minori retribuzioni – e hanno inevitabilmente pesanti riflessi sugli enti di categoria. Per Casagit si prevede una riduzione delle entrate per contribuzioni, che scenderanno dagli 81,1 milioni del 2015 ai 78,3 milioni nel 2020. Per contro, i costi (prestazioni e gestione) saliranno dagli 83,8 milioni del 2015 ai 88,1 milioni del 2020. Di conseguenza, il

patrimonio di Casagit (cioè le sue riserve tecniche) scenderà dai 34 milioni del 2015 a soli 1,7 milioni nel 2020, avviandosi così alla insostenibilità del fondo: ed è appunto per evitare questo esito che Casagit deve far partire già dal 2016 una iniziativa, necessariamente molto articolata, a salvaguardia dei conti del prossimo quinquennio.

La strategia dell’intervento

Oltre a iniziative di contenimento delle spese di gestione (blocco delle assunzioni, misure per ridurre le spese postali, ecc.), di governo della spesa (controllo sistematico su ricoveri e richieste di proroga, incentivo all’uso del Ssn, misure anti-abuso, sostegno alla appropriatezza prescrittiva) e di strategia gestionale (allargamento rete specialisti, incremento ricoveri “a pacchetto”, ecc.) da attivare nel quinquennio 2016-20, alcuni interventi sono tuttavia necessari già a partire dal 2016, con l’obiettivo di risparmiare 4,5 milioni l’anno.

Le misure per il 2016
⇒ Eliminazione del rimborso di bollo e Iva su ricoveri e prestazioni assoggettate;
⇒ introduzione di una franchigia del 15 per cento sulla diagnostica;
⇒ rimborso al 50 per cento dei medicinali fascia C, omeopatici, parafarmaci e galenici;
⇒ revisione fisioterapia: tetto 12 sedute l’anno per lieve e funzionale;
⇒ procreazione assistita: plafond di 4.650 euro per la donna nell’arco della vita, di 1.000 euro per l’uomo;
⇒ protesi acustiche: 1.500 euro (singola), 2.850 (bilaterale), 5 anni per nuovo acquisito;
⇒ innalzamento al minimale per pensionati “non Inpgi”.
Effetto previsto per le misure 2016: 4,5 milioni annui.

Alcune considerazioni

Per lo più si tratta di interventi a “bassa penosità” per l’assistito Casagit, ma di rilievo complessivo per i conti della Cassa.
Farmaci: per il rimborso, Casagit ha un onere di spesa pari a 4,4 milioni di euro (bilancio 2014); il 63 per cento degli assistiti chiede rimborso farmaci Fascia C per meno di 100 euro l’anno, il 32 per cento chiede rimborsi tra i 101 e i 500 euro annui.
Fisioterapia: costo complessivo pari a 4.154 milioni di euro; ma solo il 25 per cento della spesa (469 mila euro) è indirizzato a prestazioni a seguito di traumi gravi o interventi chirurgici; i tre quarti della spesa rimborsata sono per la “lieve e funzionale”.
Diagnostica: costo complessivo pari a 7,3 milioni di euro; attualmente Casagit rimborsa il 100 per cento e non è in grado di governare questo flusso di spesa: in pratica, il socio può fare (e farsi rimborsare) tutti gli esami che crede; il 15 per cento di franchigia per la diagnostica è indirizzato anche a scoraggiare eccessi ed abusi.

Quote contributive

Nessun aumento: per i Profili Uno, Due, Tre e Quattro, tutte le voci contributive restano invariate rispetto al 2015. Restano invariati anche il minimale e il massimale contributivo.

Scontrini parlanti
Da gennaio 2016, Casagit – alla quale l’Agenzia delle Entrate ha assegnato il ruolo di Ente certificatore – non potrà più rimborsare gli scontrini dei farmaci che non riportino il codice fiscale del socio per il quale sono sono stati prescritti. Ricordarsi quindi di presentare sempre in farmacia il tesserino sanitario.

Le nuove misure sono illustrate nel dettaglio sul sito www.casagit.it.
(23 dicembre 2015)