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Deontologia e contratto: le nuove sfide dell’informazione sul Monte Titano

Istituita dalla Legge sulla stampa e l’editoria del dicembre 2014, la Consulta per l’Informazione raccoglie tra le sue fila tutti gli operatori dell’informazione della Repubblica di San Marino, circa un’ottantina circa, e può contare su un Consiglio Direttivo composto da nove membri, individuati tra giornalisti (professionisti e pubblicisti), editori ed eletti dall’assemblea della Consulta stessa.
Dopo un inizio travagliato, la Consulta per l’Informazione si è dotata di importanti strumenti come un Regolamento interno e soprattutto un Codice Deontologico, redatto dal Consiglio Direttivo della stessa Consulta.

Il Codice Deontologico adottato nei confini sammarinesi è in tutto e per tutto simile al medesimo documento con cui si devono raffrontare i colleghi italiani. Tutele garantite e principi enunciati, di fatto, sono mutuati da Codice Deontologico italiano e Carte deontologiche, nonché ispirati ai principi internazionalmente riconosciuti, alla base del lavoro di tutti gli operatori dell’informazione, nel rispetto della Dichiarazione dei diritti dei cittadini, dei principi dell’ordinamento sammarinese e dei diritti fondamentali dell’uomo.
Fin da subito è parsa indispensabile la collaborazione con la vicina Italia, specie in un’ottica di un futuro mutuo riconoscimento delle rispettive categorie professionali, partendo dal presupposto che buona parte degli operatori dell’informazione della Repubblica di San Marino è già iscritta all’Ordine dei Giornalisti. L’obiettivo a cui tendere è il raggiungimento dell’equipollenza dei tesserini professionali, riconoscimento di fatto già previsto nella direzione Italia-San Marino: agli operatori dell’informazione della Repubblica di San Marino è infatti già garantita l’iscrizione al Registro di riferimento, in base all’appartenenza dell’Albo dei Professionisti o a quello dei Pubblicisti.
Non meno dell’Ordine dei Giornalisti, la Consulta per l’Informazione è sensibile al progetto di formazione continua: in questo senso si sono già tenuti in territorio sammarinese due corsi di formazione organizzati con l’indispensabile collaborazione dell’Ordine dei Giornalisti dell’Emilia-Romagna. Il primo in assoluto sotto l’egida della Consulta per l’Informazione, lo scorso 14 marzo, non è che lo step iniziale di un percorso comune che speriamo possa rivelarsi utile e proficuo tanto per gli operatori dell’informazione sammarinese quanto per i colleghi italiani.
Specie per quanto attiene ai professionisti e ai pubblicisti operanti sul territorio sammarinese, ma non iscritti all’Ordine dei Giornalisti, urge trovare una soluzione che possa conciliare l’esigenza di garantire loro l’accesso a un ventaglio di diversi progetti formativi con la qualità dei corsi che l’Ordine dei Giornalisti dell’Emilia-Romagna ha dimostrato di poter garantire; il tutto prevedendo ipoteticamente per questi colleghi la possibilità di partecipare ai progetti formativi in territorio italiano, mediante modalità ancora tutte da definire.
Il mondo dei mass media sammarinesi deve anche affrontare impellenti e importanti scadenze. Non ultima, la convocazione dell’assemblea della Consulta per l’Informazione, mirata al recepimento del Codice Deontologico, documento nel quale principi enunciati e tutele garantite sono universali e trasversali ai confini territoriali, dunque di indubbia condivisione. Resta il fatto che, a differenza del Codice Deontologico italiano, quello di San Marino verrà adottato con Decreto Delegato, dunque acquisirà la valenza di una legge di stato. Per questo motivo è necessario sottoporre il testo al vaglio dell’Avvocatura dello Stato, affinché sia verificata la perfetta incastonatura del Codice all’interno del corpus normativo nazionale. Recepito tale parere, di fatto solo formale e tecnico, il Consiglio Direttivo provvederà a convocare l’assemblea della Consulta per l’Informazione, auspicabilmente entro il mese di marzo.<br<
Detto dell'indefinita natura dello status degli operatori dell'informazione sammarinese nel periodo precedente alla Legge sulla stampa e l'editoria, sarà indispensabile avviare al più presto un tavolo di discussione in merito alla realizzazione di un contratto collettivo dei giornalisti, fino ad oggi inquadrati in macro-settori che poco attengono alla nostra professione e che spesso sono fonte di problematiche e criticità.
Nuove ed importanti sfide attendono quindi la neonata Consulta per l’Informazione, che però è già riuscita ad avviare una proficua collaborazione con i vicini Ordini dei Giornalisti.

Luca Pelliccioni
Presidente Consulta per l’Informazione RSM

(16 marzo 2016)