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È scomparso Vincenzo Trapella: cronista appassionato, decano del quotidiano la Nuova Ferrara

Aveva 87 anni Vincenzo Trapella, “Trap” per colleghi e amici. L’ha portato via quel Virus che sta affliggendo tutti e purtroppo ha colpito anche diversi giornalisti.

Viveva a Codigoro ed era giornalista pubblicista. Decano dei collaboratori de la Nuova Ferrara, per settant’anni era stato “al servizio della cronaca locale”. Aveva cominciato a scrivere a sedici anni per il Corriere del Po, poi aveva collaborato con l’Avanti, la Gazzetta Padana e, fin dalla fondazione nel 1989, con la Gazzetta di Ferrara poi divenuta la Nuova Ferrara. Una collaborazione trentennale che ha prodotto numerosi servizi e articoli (l’ultimo il 19 ottobre scorso) e, nel 2019, un riconoscimento da parte dell’amministrazione comunale per l’impegno a livello locale. Come ricordano i colleghi del quotidiano ferrarese, “armato di penna, taccuino, macchina da scrivere prima e computer poi, ha sempre raccontato ciò che avveniva nel suo territorio, Codigoro e l’amato Delta del Po”.

L’amore per il giornalismo è “scoppiato per caso”, quando era giovanissimo. Il grande interesse per la cronaca e tanti anni da corrispondente hanno poi tracciato un percorso professionale lungo e fecondo, che gli ha permesso di vedere i cambiamenti del territorio ma soprattutto di vivere le trasformazioni del mestiere di giornalista e stare sempre al passo con le nuove tecnologie. Come ha dichiarato in una intervista: «Non rimpiango nulla, ho fatto per tutta la vita un lavoro bellissimo per il quale mi sono speso sempre con impegno e passione». Di fatto, “era ancora la voce del paese e aveva la capacità di continuare, con ottimismo, a guardare al futuro”.

Trapella è stato anche editore: assieme al figlio Gianni aveva fondato l’agenzia pubblicitaria “Publitrap” per realizzare “una comunicazione più fresca e moderna”. Aveva pubblicato diverse riviste come Sport Dilettanti (uscito ogni sabato dal 1970 al 1983) e la celebre Un Po nel Delta che si occupava di territorio, cultura, spettacoli, turismo (uscita dal 1995 al 2007).

E in età giovanile, era stato impegnato pure in politica. Come lui stesso ha ricordato: «avevo le idee ben chiare, fra l’altro ero nipote di socialisti molto attivi, per cui aderii al Partito socialista e a 25 anni mi ritrovai segretario per Codigoro, poi nel 1961 consigliere comunale, assessore “anziano” e assessore effettivo. Diciamolo, ero combattuto fra giornalismo e politica». Alla fine, però, ha preferito la “via della cronaca”.

L’Ordine dei Giornalisti dell’Emilia-Romagna si unisce al cordoglio della moglie Rosa, di familiari, amici e colleghi.
Addio “Trap”.

F.S.
(9 dicembre 2020)