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Evento Fpc per ricordare l’attentato del 1979 alla sede del Sindacato regionale e la scomparsa di Graziella Fava con focus sugli “anni di piombo” a Bologna

Un dibattito-seminario voluto da Aser, Odg Emilia-Romagna e Quartiere Porto-Saragozza a quarant’anni dall’incursione terroristica dei “Gatti Selvaggi” nella sede dell’Associazione stampa di via San Giorgio, che causò la tragica morte di Graziella Fava. L’incontro (aperto alla città, con crediti formativi per i giornalisti) si è svolto stamattina a Bologna, nella Sala Consiliare del Quartiere dove si trova il giardino pubblico intitolato alla vittima incolpevole di quegli anni bui. Presenti i familiari di Graziella Fava.

Ha introdotto e coordinato i lavori Giovanni Rossi, Presidente del Consiglio regionale dell’Ordine dei giornalisti, che ha pure contribuito con sagacia alla ricostruzione del contesto storico-sociale di quel periodo difficile. E, rispetto all’attentato del ’79, ha rimarcato: “è inaccettabile che non ci sia stata giustizia, che non sia emersa nessuna verità giudiziaria e tutto sia finito nel nulla”. Ma il compito dei giornalisti è “capire la realtà e raccontarla” e dunque, “ogni anno, ricorderemo con forza quell’episodio drammatico”.
Dopo i saluti istituzionali di Lorenzo Cipriani, Presidente del Quartiere Porto-Saragozza, che ha patrocinato il seminario, è intervenuta Serena Bersani, Presidente dell’Associazione Stampa Emilia-Romagna. La Presidente Aser ha analizzato e commentato “tutto quel fumo” che da quarant’anni avvolge l’attentato incendiario del 13 marzo 1979 alla sede cittadina del Sindacato dei giornalisti, l’uccisione dell’innocente Graziella Fava e l’intera vicenda giudiziaria, che ormai è stata dimenticata (risultano distrutti anche gli atti del processo). Forse, dopo quarant’anni, dovremmo ricominciare a indagare, perché quel tragico fatto è stato un “attacco alla libera stampa”.

La mattinata seminariale è poi stata arricchita da tre articolate e disincantate relazioni.
Davide Ferrari (scrittore, politico, figlio di Aldo Ferrari all’epoca presidente del Sindacato regionale) ha ragionato in modo critico sugli eventi politico-sociali degli anni ’70 offrendo numerosi spunti di riflessione.
Claudio Santini (Presidente del Consiglio di disciplina territoriale dell’Odg regionale, giudiziarista del Resto del Carlino negli “anni di piombo”) ha enumerato e analizzato i principali fatti terroristici portando la sua testimonianza di cronista soprattutto rispetto al contesto bolognese.
Domenico Guzzo (docente universitario di Storia del Novecento italiano) ha cercato di ricostruire il clima di quel periodo drammatico dando conto degli eventi “cruciali” e della nascita della violenza politica anche a Bologna.
Il seminario ha destato interesse e sollevato diverse domande dei colleghi.
F.S.
(6 aprile 2019)