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Fiorello Paci, il giornalista pioniere di Tv e Radio libere

Fiorello Paci, il 2 aprile scorso ha concluso la sua esistenza terrena lasciandosi alle spalle una vita lunga e ricca di soddisfazioni personali e professionali. 91 anni vissuti bene, padre di 5 figli, come giornalista cattolico è stato un pioniere delle Televisioni e Radio libere in particolare nella città di Rimini dove viveva. Un uomo dal formidabile entusiasmo, idee e progetti sempre nuovi.

Nel giornalismo ha esordito in Toscana in cui era nato il 23 febbraio del 1931, e proprio a Rimini, trasferitosi nel 1962 è diventato inviato della rivista Giovani con storiche interviste ad Adriano Olivetti, Umberto Agnelli, Gino Bartali e Adriano Celentano.

Soprattutto è stato pioniere di mass media innovativi. A lui si deve la creazione di diverse Televisioni (Telerimini, Telegabbiano, TeleSanMarino) così come di Radio (Radio Riviera, Radio Amico Libro, Radio Amica). Ha ideato e condotto trasmissioni di grande rilievo non solo locale: In Zir par la rumagnaContropiede Sesto grado (protagonisti intervistati a tutto campo); L’ombrellone (con interviste in spiaggia); e ancora sfide radiofoniche di quiz con gran messe di ascoltatori. E poi il programma settimanale sulla letture del Vangelo con l’amico e sodale Don Oreste Benzi. Ha creato il giornale il Garbino, poi diretto il settimanale Il Ponte. Alla Voce di Romagna per quattro anni, ogni settimana, ha curato “Vivere tra i monti” per far riscoprire realtà e luoghi dell’Appennino Tosco-Romagnolo che si andavano spopolando.

Infine le ultime creature. “Il veliero. Quotidiano on line del bello e del buono” e la pubblicazione del libro autobiografico “Calcinculo e carezze di Dio: la bellezza e lo splendore con la certa speranza del futuro”, intenzionalmente pubblicato l’8 dicembre 2021 in occasione della Festa dell’Immacolata Concezione di Maria.

(22 aprile 2022)