
Giornata mondiale della libertà di stampa 2025: il 3 maggio manifestazione a Conselice
Europa, democrazie e libertà di stampa sotto attacco. L’attualità delle conquiste della Liberazione tra bavagli, guerre e nuova narrazione della storia è il titolo scelto per l’edizione 2025 della Giornata mondiale della libertà di stampa che, come di consueto, si celebra a Conselice, Comune del ravennate che ospita il Monumento alla libertà di stampa.
Appuntamento sabato 3 maggio 2025, alle ore 10.15, presso l’Auditorium di via Garibaldi 14 per un incontro-seminario celebrativo, valido anche per la formazione professionale dei giornalisti (iscrizioni su www.formazionegiornalisti.it).
“La libertà di stampa è un diritto riconosciuto da qualsiasi Stato che si definisca di diritto”, questo lo slogan della manifestazione 2025, promossa da Associazione Stampa Emilia-Romagna, Osservatorio sulla libertà di stampa (costituito dal sindacato dei giornalisti a Conselice nel 2021), Unione dei Comuni della Bassa Romagna. Oltre agli enti promotori partecipano rappresentati di Federazione Nazionale Stampa Italiana, Ordine dei Giornalisti regionale, istituzioni locali, croniste e cronisti sotto scorta, inviati di guerra.
In apertura i saluti di Andrea Sangiorgi (sindaco di Conselice), Paolo Maria Amadasi (presidente Associazione Stampa Emilia-Romagna) e Serena Bersani (tesoriera Ordine dei Giornalisti Emilia-Romagna). Poi l’introduzione di Paolo Berizzi (inviato di Repubblica costretto a vivere sotto scorta e presidente dell’Osservatorio sulla libertà di stampa) sul tema “Ottant’anni dopo il 25 Aprile – I giornalisti alle prese con censure, bavagli e nuova narrazione della storia”.
Quindi spazio alle relazioni: “Nell’era della comunicazione veloce è ancora più importante raccontare ciò che si vede con i propri occhi” di Lorenzo Bianchi (giornalista, già inviato di guerra), “Da un fronte all’altro, la vita dell’inviato di guerra fra i vincoli e le pressioni dei governi” di Daniele Piervincenzi (giornalista e inviato), “Un pezzo di vita in una terra di morte. Storie di solidarietà tra l’Emilia e la Cisgiordania” di Paolo Bonacini (giornalista e scrittore, componente direttivo Aser).
E alle testimonianze: “Un’esperienza di frontiera nel Tacco d’Italia” di Marilù Mastrogiovanni (giornalista investigativa sotto protezione) e “La vita del cronista nella città con tre scioglimenti per mafia in cui regna il clan degli scissionisti (i vincenti della guerra di Scampia)” di Mimmo Rubio (giornalista anticamorra sotto scorta).
Alessandra Costante (segretaria generale Federazione Nazionale Stampa Italiana) cura le conclusioni dell’incontro, moderato da Matteo Naccari (segretario generale aggiunto Fnsi) e incentrato su “importanza della corretta narrazione degli eventi; conoscenza del lavoro dell’inviato di guerra e dei suoi rischi; ruolo del giornalismo d’inchiesta alle prese con bavagli normativi, querele temerarie, intimidazioni e minacce concrete: la vita del giornalista sotto scorta”.
F.S.
(27 aprile 2025)