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Giorno della memoria 2020. A Bologna convegno con toccanti testimonianze e nuovo libro di Lucio Pardo. Presenti Sindaco, Cardinale Arcivescovo e Rabbino

In occasione del XX Giorno della Memoria e nel 75° anniversario della liberazione di Auschwitz-Birkenau, Bologna ha ribadito l’impegno a contrastare ogni forma di razzismo e antisemitismo. Tante le manifestazioni cittadine, fra queste una iniziativa culturale che si è tenuta il 27 gennaio nella Cappella Farnese di Palazzo d’Accursio. Un incontro singolare, di interesse, aperto a tutta la città (per i giornalisti valido come seminario formativo con crediti dell’OdG), che ha visto gli interventi del Sindaco di Bologna Virginio Merola, dell’Arcivescovo metropolita Cardinale Matteo Maria Zuppi, del Rabbino capo della Comunità Ebraica cittadina Rav Alberto Sermoneta. Motore del convegno il nuovo libro-testimonianza di Lucio Pardo Dopo la barbarie. Il difficile rientro attorno al quale si è sviluppata l’articolata giornata che, oltre ai saluti dei presidenti delle istituzioni partner dell’evento, ha proposto approfondite relazioni di esperti, storici e giornalisti.

In apertura la rievocazione scenica di una tragedia della Shoah (Il Caso Kleiman) con Massimo Manini e l’attrice Carolina Borghi. Seguita dai saluti di Daniele De Paz (presidente Comunità Ebraica di Bologna), Simonetta Saliera (presidente Assemblea Legislativa Regione Emilia-Romagna, che ha inviato un messaggio scritto) e Giovanni Rossi (presidente OdG Emilia-Romagna) in rappresentanza delle istituzioni che, insieme al Comune di Bologna, hanno dato sostegno alla realizzazione del libro e all’organizzazione dell’iniziativa.

Cuore del convegno sono state le relazioni dell’autore del volume e presidente emerito della Comunità Ebraica cittadina Lucio Pardo (Storie di rientro alla vita e di ritorno della cultura e delle civiltà restaurate), dello storico Luciano Casali (Fuga dal ricordo), del giornalista e docente di Storia del giornalismo Marco Guidi (Dopo la Shoah: cosa è successo e cosa non è successo), del regista, attore, sceneggiatore e film maker Massimo Manini (Come ricordarsi di ricordare).

Nel vivo dell’incontro gli interventi del Sindaco di Bologna Virginio Merola, dell’Arcivescovo metropolita Cardinale Matteo Maria Zuppi (Bologna faro di civiltà), del Rabbino capo della Comunità Ebraica bolognese Rav Alberto Sermoneta (IZKOR: ricordati e non dimenticare Amalek).

Incisive le conclusioni affidate all’ideatore della Festa Internazionale della Storia Rolando Dondarini (La Storia fonte di libertà) e al presidente del Consiglio di Disciplina Territoriale dell’OdG Emilia-Romagna Claudio Santini (Anche i media possono insegnare la storia).

Un’occasione preziosa per puntualizzare ancora una volta concetti che purtroppo non sono patrimonio di conoscenza storica per tutti gli italiani. Come ha ricordato Lucio Pardo, “fra nazismo e fascismo c’è una differenza abissale, molto poco conosciuta in Italia, dove per ignoranza o per strumentalizzazione politica vengono accomunati”. Nel XX Giorno della Memoria, il convegno ha cercato di offrire un approfondimento “con l’aiuto di una rievocazione scenica di un dramma di vittime del nazismo e con considerazioni sulla diversa elaborazione dei lutti della tragedia bellica”, che hanno prodotto le testimonianze del libro Dopo la barbarie. Il difficile rientro. E di un altro volume curato da Carolina Delburgo, che si propone di essere il sussidio per le pietre di inciampo poste lo scorso 10 gennaio a Bologna.

Franca Silvestri
(28 gennaio 2020)