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Il Manifesto di Piacenza entra ufficialmente fra i “doveri del giornalista”

Il Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti ha approvato l’integrazione nel Testo Unico dei doveri del giornalista delle indicazioni elaborate nel Manifesto di Piacenza dall’UGIS – Unione Giornalisti Italiani Scientifici con la collaborazione della Fondazione Ordine dei Giornalisti dell’Emilia-Romagna.

È un passo “storico” e un punto di partenza per il futuro. La necessità di indicazioni deontologiche nell’informazione scientifica e sanitaria è stringente, soprattutto oggi con la pandemia da Covid-19. Lo è per tutti i giornalisti, non solo per quelli specializzati, quando si trovano ad affrontare temi di scienza e salute.

L’UGIS – Unione Giornalisti Italiani Scientifici ormai da diversi anni svolge un lavoro di analisi, studio, formazione e propone ai colleghi corsi Fpc sulla correttezza e veridicità delle notizie. Una “missione” che ha portato alla stesura e alla presentazione (nel dicembre 2018) del “Manifesto di Piacenza – Carta deontologica del giornalismo scientifico”. Un tassello fondamentale di un lungo percorso di sensibilizzazione dei professionisti dell’informazione, che “è stato infatti di stimolo al Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti ed al suo Presidente Carlo Verna nell’aggiornamento di alcune nuove norme all’art. 6 del Testo Unico dei doveri del giornalista (nella riunione del CNOG del 19 novembre 2020)”.

La genesi e applicazione del Manifesto di Piacenza ha visto anche la collaborazione del Presidente dell’OdG regionale Giovanni Rossi e della Fondazione dell’Ordine dei Giornalisti dell’Emilia-Romagna.

Il Manifesto di Piacenza in sintesi: 1) Scienza e tecnologia nella loro divulgazione necessitano di un aggiornamento professionale dedicato nell’ambito della formazione permanente; 2) riferirsi a fonti scientifiche molteplici e qualificate, anche internazionali, per valutazioni precise in una visione critica; 3) i risultati della ricerca scientifica diventano talvolta materia economica da considerare; 4) dovere etico nella verifica della correttezza e veridicità delle notizie, nel rispetto delle normative sulla privacy vigenti e successive; 5) non creare aspettative infondate o ingiustificati allarmi (soprattutto trattando temi legati alla salute) e segnalare i necessari tempi di ricerche e sperimentazioni prima che una scoperta possa essere applicata; 6) dare conto di differenti posizioni; 7) cautela, prudenza ed equilibrio: parole chiave nella gestione di una notizia scientifica; 8) sostenere nei media il ruolo del giornalista scientifico come mediatore preparato nel garantire l’informazione.

Versione integrale del Manifesto di Piacenza nel sito web di UGIS.
Testo in pdf a questo link.

F.S.
(13 dicembre 2020)