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Nonostante le innumerevoli difficoltà, varato il sito internet ilrestodelcasino.it. Il suo fondatore e direttore Roberto Botti ci consegna la “cronaca di un inviato nella lotta esistenziale per fare vivere il proprio giornale”

A integrazione del servizio dedicato a
Il Resto del Casino (uscito su Giornalisti web l’8 novembre 2018), riceviamo e volentieri pubblichiamo questo nuovo testo del collega Roberto Botti, scritto dopo la recente rimessa online della testata satirica.

Sono bastati alcuni tecnici di computer inefficienti e arraffoni: due pc spariti con tutti i dati con cui potere impostare le prossime uscite del giornale, tempi interminabili di attesa, momenti di rabbia sfociati nel corso di mesi in vero e proprio furore. Nessuna uscita del giornale uguale nessun guadagno economico; nessun guadagno economico uguale la perdita dell’appartamento in affitto in cui vivevo. Nessun guadagno e di conseguenza l’impossibilità di presentare una dichiarazione dei redditi in grado di convincere un qualsiasi padrone di casa a rischiare di lasciare le proprie chiavi in mano a qualcuno a rischio di insolvenza. In più la situazione abitativa che in tempi relativamente repentini si è sviluppata a Bologna, con il boom del turismo che ha portato a trasformare in bed & breakfast anche l’ultimo dei monolocali subaffittato attraverso l’iniziativa personale o con l’ausilio della multinazionale B&B capace di monopolizzare il mercato degli alloggi e accaparrarsi anche le poche stanze lasciate libere dagli studenti. Per il resto: case del comune? Nessuna chance per chi è intestatario, come il sottoscritto, di una partita Iva ormai ventennale; bisognerebbe essere tossicodipendente oppure invalido o extracomunitario con vari figli a carico. Essere tra virgolette “normale” in questo caso è il vero handicap. Dormitori? Vivere in mezzo ai “senza fissa dimora cronici” è deleterio per chi non si sente di esserlo: depressione, perdita di autostima, tendenza ad essere assorbito da chi il proprio futuro non riesce a vederlo che a chiedere elemosine lungo una strada. E allora? Allora non è restato che un sacco a pelo e uno zaino trascorrendo, per mesi, ogni notte, come fosse l’ultima, su una panchina. Su varie panchine che rimangono scolpite, una a una, nella mente come nella pietra. La paura del freddo, l’impossibilità di lavarsi, spogliarsi e la preoccupazione di essere aggredito o derubato durante il sonno. Per questo la scelta delle zone più scure diviene strategica. Ma esistono ormai a Bologna zone sicure? Un cellulare sfilato dalle tasche approfittando della mia stanchezza in Piazza Aldrovandi diventata ormai la succursale dello spaccio cittadino di Piazza Verdi e tante umiliazioni. Ma anche tanta umanità. Cittadini che liberamente, senza avere alle spalle associazioni caritatevoli di alcun tipo non hanno fatto mai mancare una sorpresa: un panino, una colazione, una pasta, un capo di abbigliamento e, a volte, qualche soldo senza che mai li chiedessi. Una sorta di esperienza estrema vissuta in strada, un nuovo sport che si potrebbe praticare alle prossime Olimpiadi chiamato magari “No limit in the street”. Alla fine il rischio di polmonite e il ricovero all’ospedale dove sono finito con febbre a 40. Proprio da lì ho iniziato a impostare, grazie al programma, Workpress, il sito internet del mio giornale:
www.ilrestodelcasino.it. Il materiale assemblato (numeri arretrati, pdf, Jpg, eccetera) era stato raccolto stando in strada, dormendo sulle panchine. Una bella soddisfazione nella lotta per volere continuare a fare il proprio mestiere: il giornalista. A presto e si spera con il Resto del Casino di nuovo in stampa. In bocca al lupo e grazie, soprattutto a chi si è rivelato “vero” amico.

Roberto Botti
(3 gennaio 2019)

Di seguito il servizio pubblicato l’8 novembre 2018

Il Resto del Casino lotta per rimanere un patrimonio comune. Il suo fondatore e direttore Roberto Botti crede che essere autonomi e impegnarsi nella nascita e nella conservazione di piccole realtà editoriali sia una strada da indicare ai giovani giornalisti per fare crescere oggi quello che potrebbe divenire un bene di tutti domani

Il Resto del Casino nasce nel 2001 come secondo giornale di satira in Italia e fa da contraltare al livornese Il Vernacoliere. Lo spunto è quello de Il male che negli anni ’70 attirò lo stupore, davanti alle edicole, con titoli inverosimili ma apparentemente veritieri come Tognazzi è il capo delle Brigate rosse oppure Sono sbarcati i marziani.


Dal 2001 Il Resto del Casino ha abbracciato, in forma satirica, quasi venti anni di storia italiana, internazionale e locale: le continue scaramucce nella politica tra destra e sinistra, le contraddizioni delle varie propagande, con l’infinita lotta al terrorismo, i molteplici aspetti nell’operato della Chiesa cattolica, lo sport con i suoi falsi miti, il costume, la cronaca spiccia e tanta attualità. Una chiave di lettura della storia di circa un ventennio in una forma, quella satirica, che per certi versi, essendo più libera di esprimersi rispetto al giornalismo tradizionale (basato nelle intenzioni di concretezza e di notizie avvalorate dai fatti) riesce a porsi in una dimensione avvantaggiata e più incisiva. Per questo la satira è sempre da preservare.
Il Resto del Casino è assolutamente libero da qualsiasi forma di ideologia sia politica che religiosa o materialista (chi si professa ateo infatti segue a propria volta una ideologia). Il direttore e proprietario di questo giornale è il sottoscritto che da anni ormai segue tutto il processo produttivo: lavoro di redazione, grafica, impaginazione, raccolta degli sponsor (con cui il giornale sin dal primo numero si è mantenuto sempre in attivo), fino all’arrivo dei file in rotativa dove vanno in stampa 5mila copie, distribuite anche nelle varie edicole con tanto di “civetta” al loro esterno per attirare la curiosità dei passanti.
Vista la crisi nelle assunzioni per i giovani che vogliono intraprendere il mestiere del giornalista, un consiglio che mi sento di dare è: essere autonomi e impegnarsi anche nella nascita di nuove realtà editoriali cercando di fare crescere oggi quello che potrebbe divenire un bene di tutti nel domani.


Da circa due anni Il Resto del Casino è fermo per via di alcuni tecnici nell’ambito dei computer che avevano congelato dati essenziali per poterlo fare andare in stampa. Il problema inizia ad essere in via di risoluzione (tra breve sarà attivo il sito internet www.ilrestodelcasino.it con tutti gli arretrati in lettura per i suoi visitatori). Ma per ripartire c’è bisogno di una spinta, di un aiuto concreto che in questa forma mi sento di chiedere. Ricordo che chi scrive è Roberto Botti. Sono iscritto all’Albo dei giornalisti dal 1984 e professionista dal 1992. Primo ammesso d’ufficio dall’Ordine grazie alla sensibilità dell’allora presidente Luca Goldoni. Subito dopo avere sostenuto l’esame professionale mi adoperai per fare nascere, il “Gruppo free lance” spalleggiato, allora, dall’attuale nostro presidente Giovanni Rossi.


Credo di avere dato molto all’ideale di un giornalismo libero dai ricatti del potere, dal clientelismo e dalla partitocrazia; chiedo a chi si identifica in questo di dare un sostegno in qualsiasi forma per la ripresa delle pubblicazioni, telefonando al 329.9260160.

Roberto Botti
(8 novembre 2018)