Inaugurazione del Master in giornalismo dell’Università di Bologna 2022-2024
Onestà e collegialità, parole chiave per un mestiere in trasformazione, ma che è sempre più una missione. Sono i concetti per l’informazione di oggi e di domani su cui ha insistito la direttrice di QN Agnese Pini nella lectio magistralis che ha aperto il nuovo biennio del Master in Giornalismo di Bologna, nel complesso di Santa Cristina. «Durante il periodo del Covid – ha raccontato Pini agli allievi del Master, introdotta dal direttore Fulvio Cammarano e dal prorettore per la Didattica di Unibo Roberto Vecchi – ci siamo trovati tutti noi giornalisti in un momento in cui nessuno aveva più la verità, neppure le fonti più autorevoli. Erano saltate tutte le regole e allora credo che la chiave di volta sia stata passare dalla verità all’onestà. Come scrisse Montanelli, quando durante la rivolta in Ungheria si trovò chiuso in un albergo a Budapest: “Nessuno ha visto tutto, per cui vi dirò solo quello che ho visto e scusate se vi parrà poco”. Questo è il principio dell’onestà. Dal Covid è uscito un nuovo patto coi lettori: vi diremo quello che abbiamo visto e ve lo diremo con onestà». Poi la collegialità, per Pini uno degli elementi di forza dei giornali: «Fare un giornale è mestiere estremamente creativo, è un insieme di scelte. Quando si sceglie si fanno errori, ma per questo motivo i giornali sono ancora oggi molto più importanti e validi di qualsiasi singolo giornalista, che da solo si apre il suo blog, per quanto talentuoso. L’unico metodo per ridurre il margine errore è la collegialità di persone, il lavoro collettivo». Pini ha anche sottolineato l’importanza del giornalismo per la tenuta della democrazia. «I giornalisti sono filtro tra il potere e i cittadini. Quando chiude un giornale un pezzettino della democrazia se ne va. I fatti ci sono a prescindere, le notizie, fino a quando non c’è un giornalista che le tira fuori, non esistono. Oggi è molto difficile fare questo lavoro, ma non è affatto vero che questa crisi industriale riguarda la professionalità o la professione dei giornalisti. C’è un gigantesco bisogno di informazione e per questo è importante affrontare un percorso di studi con passione, tenacia e consapevolezza. In questo momento, che è così complicato, quello che si richiede a voi è più forte e stringente in termini etici e di coerenza di quanto non sia stato per le generazioni precedenti. È sempre più una missione». (ANSA)
Silvestro Ramunno, presidente dell’Ordine dei Giornalisti Emilia-Romagna, è intervenuto per un saluto agli studenti. E ha affermato: “Avere persone preparate e formate è fondamentale per fare giornalismo di qualità. Per questo, insieme all’OdG Nazionale, sosteniamo il Master. Ma sosteniamo non è la parola che rappresenta meglio il concetto: siamo orgogliosi del Master, orgogliosi che l’Università di Bologna dedichi tempo, strutture e intelligenze al giornalismo. E orgogliosi di voi che avete scelto il giornalismo”. Perché quella del giornalista “è una professione straordinaria, fatta nell’interesse pubblico, con delle regole di deontologia nobili perché mettono al centro la correttezza e la tutela della persona, soprattutto se in condizione di fragilità. È un lavoro ma è più di un lavoro…”. “Oltre alla teoria e a tutte le conoscenze utili a fare i giornalisti – ha proseguito – al Master imparerete a fare le cose davvero, con il supporto di docenti e tutor di grande qualità. Ma non dimenticate mai la parte alta della professione: è importante saper montare un video, fare un podcast o un’infografica ma ricordate che sono strumenti per fare giornalismo…”. In conclusione: “tre parole, che ritengo importanti per chi fa il giornalista. Responsabilità. Sacrosanto difendere la libertà di informazione. Ma la libertà va sempre coniugata con responsabilità. Dovete dare le notizie, tutte! Ma non dimenticate mai di sentire la responsabilità di quello che fate. Dubbio. Coltivate il dubbio, quello buono che aiuta a crescere. Non una sterile cultura del sospetto che crea solo intossicazione. Empatia. Non è un attrezzo del mestiere del giornalista ma dobbiamo sempre più essere capaci di guardare le cose da più punti di vista, comprendere la complessità, essere inclusivi. C’è giornalismo tra le mille sfumature di grigio che stanno tra il bianco e il nero”.
(27 ottobre 2022)