Incontro tra i Presidenti Peppe Del Rossi (AIRF) e Silvestro Ramunno (OdG)
Si è svolto a Bologna l’incontro fra i Presidenti dell’Ordine dei Giornalisti Emilia-Romagna e dell’Associazione Italiana Reporters Fotografi, riuniti nella mattinata del 27 aprile con i relativi Consigli in Strada Maggiore 6 (sede dei due organismi).
Una conversazione informale ma di grande “sintonia”, tesa a “riaffermare il legame tra giornalisti e fotografi”. Ha sottolineato Silvestro Ramunno: “Siamo tutti operatori dell’informazione, dobbiamo essere in grado di far comprendere il valore del nostro lavoro all’opinione pubblica”. Stabilire una “relazione più stretta tra OdG e AIRF”. E riprendere “la collaborazione sulla formazione”. Ha ribadito Giuseppe Del Rossi: bisogna “rafforzare molto i rapporti fra AIRF e Ordine dei Giornalisti, soprattutto per realizzare percorsi formativi continuativi e condivisi rivolti a giornalisti, fotogiornalisti, fotografi”.
La cultura dell’immagine contraddistingue la società attuale, ma bisogna “ridare valore al fotografo di professione” e forse cercare “nuove connessioni fra gli articoli dei giornalisti e le immagini dei fotografi”, ha precisato il Presidente dell’OdG. Purtroppo, anche tanti giornalisti lavorano sottopagati e nella precarietà: “molte opere dell’ingegno oggi hanno poco valore di mercato”. Quindi, dobbiamo avere “la capacità di superare definitivamente questo steccato fra giornalisti e fotogiornalisti e lavorare su un messaggio condiviso”, ha rimarcato il Presidente di AIRF.
In sostanza, OdG Emilia-Romagna e AIRF sono “molto allineati”, soprattutto sulla formazione professionale. Oggi, hanno “espresso le intenzioni”. A breve, cercheranno di “far maturare queste idee e di concretizzarle in attività di formazione condivise”.
A margine dell’incontro, abbiamo intervistato il Presidente AIRF Giuseppe Del Rossi.
Giuseppe (Peppe) Del Rossi è Presidente di AIRF – Associazione Italiana Reporters Fotografi da febbraio di quest’anno. Ha iniziato come fotogiornalista nel 1979 con l’agenzia sportiva ROTO/PRESS di Napoli. Successivamente, come freelance, ha pubblicato sulle pagine di cultura e spettacolo di molti quotidiani, tra i quali la Repubblica, Il Corriere della Sera, La Stampa, Il Messaggero, Paese Sera, Il Mattino, Il Giornale e su riviste come Stilb, Sipario, Archeologia Viva. Ha realizzato fotoreportage e audiovisivi per LABOS (laboratorio per le Politiche Sociali), Istituto Toniolo (quando era ente dell’Università Cattolica) e Osservatorio dei Bisogni Sociali sul Bradisismo Flegreo. Attualmente è direttore responsabile della rivista online UlixesNews e referente per le attività multimediali del Polo Culturale “Palazzo Toledo” a Pozzuoli (Napoli)
Il 14 febbraio scorso è stato eletto il nuovo Consiglio Direttivo di AIRF, di cui sei Presidente. Chi sono gli altri componenti? Quali sono i principali progetti di mandato dell’Associazione?
«Dopo due anni di incontri online, per l’emergenza sanitaria legata al Covid, siamo riusciti a svolgere l’assemblea dei soci in presenza e ad eleggere il nuovo Consiglio Direttivo formato da Fabrizio Petrangeli, Adriana Tuzzo, Alessandro Ruggeri, Massimo Paolone e da me. È stato un momento importante di confronto favorito da una grande volontà di accelerare le iniziative che, nel limiti del possibile, non si sono mai fermate, anche nel periodo di lockdown.
I progetti su cui l’Associazione ha dato mandato al nuovo Direttivo, in continuità con quelli già iniziati negli anni precedenti, si possono così riassumere.
Formazione professionale dei soci attraverso corsi in presenza e online, seminari, mostre ma anche con il confronto, la promozione e la condivisione tra professionisti, giovani e non, della ricca esperienza che l’AIRF ha accumulato negli oltre 60 anni della sua storia.
Intraprendere relazioni continuative con l’OdG nazionale e gli OdG regionali, dato lo sviluppo su scala nazionale dell’Associazione, e intensificare quello originario e duraturo con l’Ordine dei Giornalisti Emilia-Romagna.
Partecipazione attiva ai tavoli di confronto con il Governo nazionale, con le Istituzioni pubbliche e private, sulle problematiche del fotogiornalismo, prima tra tutte: il diritto d’autore con il riconoscimento della figura del fotografo professionista».
AIRF è nata nel 1966 per tutelare e promuovere l’attività professionale di fotografi e videoperatori. È riconosciuta dall’Ordine nazionale dei Giornalisti, da sempre collabora con l’OdG dell’Emilia-Romagna ed è punto di riferimento per l’informazione visiva. Cosa puoi dire in proposito?
«Penso che l’AIRF sia partita con il piede giusto, proprio perché ha stabilito subito un legame con l’OdG Emilia-Romagna. In quanto associazione di fotogiornalisti, al di là delle specificità e delle differenze operativo-metodologiche, il nostro lavoro ha un ruolo determinante nel mondo dell’informazione e della comunicazione. Per tale motivo oggi, più di prima, è impensabile stare all’interno di processi tanto complessi, prescindendo da comportamenti e azioni deontologicamente corrette, soprattutto per l’inevitabile impatto sulle relazioni umane che ha l’informazione. Mi è capitato spesso di sentire qualche fotogiornalista, socio, che ha rinunciato a rilasciare una sua fotografia a un giornale, che l’avrebbe di certo trovata interessante, perché violava la dignità umana, senza per altro fornire alcuna informazione aggiuntiva, a vantaggio solo della deleteria spettacolarizzazione della tragedia».
In Italia ci sono fotografi iscritti anche all’Ordine dei Giornalisti. Quanti sono quelli iscritti all’OdG dell’Emilia Romagna? Prevalgono i fotogiornalisti pubblicisti o professionisti?
«Al momento, all’Ordine dell’Emilia-Romagna sono iscritti 71 fotogiornalisti, di cui 4 professionisti e 67 pubblicisti. È una cifra da aggiornare. Non solo: quanto prima faremo partire una raccolta di dati su scala nazionale, coinvolgendo tutti gli OdG regionali, per una valutazione quantitativa generale».
Negli ultimi 10-15 anni ci sono state rilevanti metamorfosi in campo tecnologico, sociale, culturale, giuridico. Dal punto di vista etico-deontologico è ancora attuale il decalogo del fotogiornalista?
«Ci troviamo nell’era tecnologica e le modificazioni e mutamenti sono tali che il filosofo Umberto Galimberti ha avanzato l’ipotesi dell’esistenza nella nostra psiche dell’inconscio tecnologico, insieme all’inconscio superegoico e a quello pulsionale. Inoltre, si è verificato uno slittamento dei fenomeni sociali, come li conoscevamo, verso aspetti culturali ma soprattutto etici, secondo il lucidissimo studio del sociologo Alain Touraine. Questo ci induce ad affrontare il nostro lavoro ponendoci in maniera analitica nei confronti dei fatti e la conseguente informazione che ne diamo. Quindi sì, il decalogo etico-deontologico è attuale più che mai».
Ritieni che percorsi formativi condivisi da AIRF e OdG possano chiarire gli intrecci tra giornalismo e fotografia e innovare il rapporto fra testo giornalistico e immagine fotografica?
«I percorsi formativi condivisi da AIRF e OdG stanno alla base del nostro programma. È un’esperienza già fatta nel passato, che va approfondita e intensificata. Oggi, come hai già anticipato, i rapporti fra testo e fotografia vanno innovati, rivisti. I confini si assottigliano e in alcuni casi si sovrappongono. Cito W.J.T. Mitchell che dice: Tutti i media sono, dal punto di vista delle modalità sensoriali, “mixed media”».
Oggi prevale la cultura dell’immagine, la foto è tutto, ma non ha valore di mercato. Cosa si può fare per ridare valore al fotografo di professione e tutelare il copyright?
«Molte opere dell’ingegno oggi continuano ad avere poco valore di mercato. Per quanto riguarda la fotografia giornalistica, è importante stabilire contatti preventivi con le redazioni e chiarire bene i rapporti fin dall’inizio. Inoltre, la fotografia non è mai separata dal fotografo. È il fotografo che dà valore alla fotografia ed è questo su cui noi dell’AIRF puntiamo molto. Per la tutela della professione e il diritto d’autore, nel 2020 si è costituito il Coordinamento delle Associazioni Fotografi Professionisti – formato da AIRF, AIFB, AFIP, ANFM, FIOF, FPA, TAU Visual – che segue e partecipa ai tavoli istituzionali ed organizza eventi per il riconoscimento della figura del Fotografo professionista e il diritto d’autore».
Franca Silvestri
ph Fausto Branchi
(27 aprile 2022)