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Jobs act: per Lorusso (Fnsi) i voucher del giornalismo si chiamano Co.Co.Co.

Il segretario generale della Fnsi Raffaele Lorusso entra nel merito delle possibili modifiche all’ultima riforma del lavoro e afferma che “l’intervento sui voucher non basta: è necessario correggere la normativa sui contratti di collaborazione coordinata e continuativa, diventati i voucher del settore giornalistico”.
Per Lorusso “non serve un maquillage al Jobs act per evitare il referendum. È auspicabile che il governo intervenga in profondità e con decisione per cancellare tutte le forme di lavoro atipico che forniscono un quadro di legalità a situazioni di sfruttamento e precarietà dilagante”.
All’indomani della decisione della Consulta sull’ammissibilità dei quesiti referendari sul Jobs act, Raffaele Lorusso interviene così nella diatriba delle ultime ore sulle possibili

modifiche alla riforma del lavoro del ministro Poletti. E spiega: “l’intervento sui voucher non basta: è necessario correggere la normativa sui contratti di collaborazione coordinata e continuativa, diventati i voucher del settore giornalistico. La facilità di accesso a questo strumento continua a creare abusi consentendo a molti editori di mascherare il lavoro giornalistico subordinato aggirando le norme del contratto nazionale e lo stesso Jobs act”.
Non solo. Secondo il segretario generale della Fnsi, la diffusione di forme di lavoro senza diritti e senza tutele nel settore editoriale “rappresenta un’emergenza non soltanto per la dignità e il decoro della professione e delle persone che la esercitano, ma anche e soprattutto per il sistema democratico, perché indebolisce la qualità dell’informazione, bene supremo di ogni democrazia compiuta”.
E infine un appello accorato e disincantato: “Il governo non può continuare a girare la testa dell’altra parte”.
Maggiori info nel sito della Fnsi.
F.S.
(13 gennaio 2017)