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Gli organismi di categoria rilanciano la Carta di Assisi contro l’odio mediatico

“Le parole non sono pietre”. Questo il titolo dell’incontro che il 6 ottobre scorso al Sacro Convento ha rilanciato il Manifesto di Assisi. Un decalogo (aggiornato e ampliato) sulle buone pratiche della comunicazione per contrastare la violenza diffusa attraverso carta stampata, tv e social network.
La giornata è stata promossa da Articolo 21, Sacro Convento di Assisi, Ordine dei giornalisti, Fnsi, Usigrai, Tavola della Pace per contrastare la pericolosa diffusione dei discorsi di odio nella comunicazione e stabilire una connessione fra tutte le “voci” intenzionate a fermare l’imbarbarimento del dibattito pubblico.
Dalla domanda di “una comunicazione non violenta, capace di non lacerare la coesione sociale”, già un anno fa era nata la bozza della Carta di Assisi che sabato 6 ottobre è stata “dibattuta ed emendata”. Un decalogo di principi (come “non scrivere degli altri quello che non vorresti fosse scritto di te” o “diventa scorta mediatica della verità”) che è stato assunto come impegno da tutti i partecipanti e domenica 7 ottobre ufficialmente lanciato a conclusione della Marcia Perugia-Assisi.
“Una riflessione senza steccati di categorie o di culture”: giornalisti, giuristi, laici, religiosi, esponenti di organismi istituzionali, animatori di esperienze sociali e sindacali si si sono confrontati “accomunati dalla convinzione che sempre più la qualità della comunicazione incida sulla qualità della democrazia, che ragionare sulle parole significhi ragionare sul modello di convivenza che vogliamo per il nostro Paese”.

Di seguito il decalogo del Manifesto di Assisi.
1. Non scrivere degli altri quello che non vorresti fosse scritto di te
Scrivere significa comunicare. Comunicare significa comprendere. L’ostilità rappresenta una barriera insormontabile per la comprensione.
2. Non temere le rettifiche
Una corretta informazione lo è sempre. Lo è soprattutto quando si è onesti con i lettori. Non temere di dare una rettifica quando ti accorgi di aver sbagliato.
3. Dai voce ai più deboli
Ricorda di dare voce a chi non ha altro possesso che la propria vita, difendi la tua identità ma rispetta sempre diversità e differenze.
4. Impara a dare i numeri
Quando scrivi ricorda sempre di integrare le opinioni con tutti i dati utili a una corretta informazione.
5. Le parole sono pietre, usale per costruire ponti
Ricorda che le parole, se male utilizzate, possono ferire e uccidere; cancella dal tuo blog o dal tuo sito i messaggi di morte; denuncia gli squadristi da tastiera e cerca di costruire ponti scalando i muri della censura.
6. Diventa scorta mediatica della verità
Fatti portavoce di chi ha sete di pace, verità e giustizia sociale. Quando un cronista è minacciato da mafie e camorre riprendi il suo viaggio e non lasciarlo solo.
7. Non pensare di essere il centro del mondo
Non credere di essere il fulcro dell’Universo, cerca piuttosto di illuminare con quello che scrivi le periferie del mondo e dello spirito.
8. Il web è un bene prezioso. Sfruttalo in modo corretto
Ricorda che internet è rivoluzione, ma quello che scrivi è rivelazione di quello che sei.
9. Connettiti con le persone
L’obiettivo finale non deve essere avere una rete fatta di fili, ma una rete fatta di fratelli e sorelle.
10. Porta il messaggio nelle nuove piazze digitali
San Francesco operò una rivoluzione, portando il messaggio dalle chiese alle piazze; oggi ricorda di incarnare una nuova rivoluzione portando il messaggio dalle piazze alle nuove agorà.

Altre info nel sito di Articolo21 con aggiornamenti a questo link.
F.S.
(7 ottobre 2018)