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Lettera di fine consiliatura del Presidente OdG Giovanni Rossi agli iscritti dell’Emilia-Romagna

Cari colleghi,

la pandemia di nuovo coronavirus ha fatto slittare di mesi la tradizionale assemblea di bilancio che il Consiglio regionale dell’Ordine dell’Emilia-Romagna si è, perciò, orientato a tenere negli ultimi giorni di agosto. Per la precisione sabato 29. Perché a fine agosto? Per questioni di opportunità ed organizzative poiché domenica 27 settembre sarà, formalmente, la prima domenica di voto per il rinnovo degli organismi dirigenti degli Ordini regionali e di quello nazionale. In realtà lo sarà appunto solo formalmente perché quel giorno il voto sarà valido solo se si recheranno alle urne il 50% più uno degli aventi diritto che in Emilia-Romagna vorrebbe dire ottenere che si rechino alle urne quasi 3.500 giornalisti. Cosa impossibile da credere, tanto che gli elettori – come è sempre avvenuto nel passato – riceveranno la convocazione alle urne con l’invito a recarvisi direttamente la domenica successiva, 4 ottobre, quando il voto sarà valido qualunque sia il numero dei votanti. Domenica 11 seguirà il voto di ballottaggio per quei candidati che al primo turno non avranno ottenuto almeno il 50% più una delle preferenze espresse. Si tratta, quindi, di non sovrapporre l’assemblea di bilancio con la campagna elettorale.

Tutto quanto accaduto in questi mesi ci ha, quindi, impedito di poter tenere le assise già programmate e convocate per sabato 21 marzo che avrebbero consentito non solo di discutere e votare il bilancio, ma anche di fare una sintesi di quanto è accaduto nel triennio di consiliatura che con il 2020 va a terminare. Per quanto riguarda i numeri del bilancio rimando a quanto scrive il consigliere tesoriere, Mario Paolo Guidetti. Lo sforzo è sempre stato quello di essere oculati.

Per quanto riguarda il bilancio “politico” cioè come ha lavorato questo Consiglio da Presidente mi spingo ad affermare che, al di là delle legittime differenze al suo interno, esso ha cercato di operare con continuità affinché tutte le pratiche venissero evase in tempi ragionevoli e che ciò che leggi e Regolamenti impongono all’Ordine, che è un ente pubblico, venisse ottemperato a cominciare da una campagna di diffusione della posta elettronica certificata che è obbligatoria per gli iscritti agli Ordini. Un’azione che ha avuto successo, anche se non definitivo. Chiuderemo il mandato con più di quaranta riunioni del Consiglio a cui vanno aggiunte quelle delle Commissioni e del Consiglio d’amministrazione della Fondazione (la quale ha garantito un’ampia offerta formativa in questi tre anni) e va segnalato che coloro che hanno dovuto assentarsi ad alcune di esse si sono sempre correttamente giustificati. Inoltre, abbiamo garantito la nostra presenza e voce (non siamo mai stati silenti) alle riunioni della Consulta degli Ordini regionali indette dal Consiglio Nazionale.  

Abbiamo sostenuto, come era nostro dovere, il Master in Giornalismo di Bologna frutto della collaborazione tra l’Università di Bologna e l’Ordine nazionale attraverso le borse di studio per gli aspiranti giornalisti ed anche con la costituzione dall’Albo dei docenti finalizzato a garantire trasparenza nel coinvolgimento dei colleghi nell’insegnamento ai praticanti ed a cercare di coinvolgere in esso professionalità adeguate.

Non siamo riusciti ad individuare una soluzione che consentisse di dar vita alla “Casa dei giornalisti” cioè ad una sede adeguata – dal punto di vista logistico – nella quale riunire gli enti di categoria, ma non per questo abbiamo trascurato di dar luogo a qualche intervento per aumentare la sicurezza dell’attuale sede come l’installazione al suo ingresso di un defibrillatore così come avviene negli uffici più avanzati del nostro Paese.

Al contempo abbiamo cercato di modernizzare il nostro sito mantenendone il carattere misto giornalistico-istituzionale e dato luogo alla newsletter mensile (a giugno diffondiamo la numero quindici) nella convinzione che la comunicazione ai colleghi sia parte centrale dei nostri doveri.

Abbiamo cercato di esserci durante questi mesi di emergenza anche attraverso un’azione di solidarietà con tutta la società mediante la donazione di un ventilatore polmonare alla Regione che lo ha destinato ad una struttura ospedaliera di Modena.

Quest’anno ricorrono i cento anni dalla nascita di Enzo Biagi, maestro di giornalismo. Ci siamo dati l’obiettivo di ricordarlo e celebralo con un’iniziativa che comprenda anche una cosa che abbiamo sempre fatto durante l’assemblea di bilancio: la consegna dei riconoscimenti ai colleghi che hanno raggiunto i 40 anni d’iscrizione e degli attestati ai neo-professionisti. Collegando così questa “cerimonia” che coinvolge passato e presente ad un ragionamento sulla qualità del giornalismo e sul suo rafforzamento pur in tempi tanto difficili.

Giovanni Rossi

Presidente del Consiglio regionale dell’Ordine dei giornalisti dell’Emilia-Romagna

(16 giugno 2020)