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Violenze e minorenni: servono correttezza e maggiore rigore deontologico

Le cronache di questi giorni, con maggiore frequenza rispetto al solito per l’accentuarsi di episodi di gravissimo impatto sociale e psicologico, mettono i giornalisti a confronto con notizie drammatiche riferite a minorenni vittime o responsabili di violenze sessuali. Si evidenzia purtroppo che non sempre l’argomento viene trattato sui media con il rigore deontologico e la correttezza che il coinvolgimento dei minorenni richiede sempre, siano essi vittime o soggetti coinvolti nei fatti. Fermo restando il diritto-dovere di informare, deve prevalere comunque il superiore interesse dei bambini e degli adolescenti, che va oltre l’obbligo, scontato, della tutela dell’anonimato e dei dati personali.
Il Consiglio Regionale dell’Ordine dei Giornalisti dell’Emilia-Romagna richiama dunque giornalisti e comunicatori ad attenersi alle regole che tutelano bambini e adolescenti, dettagliatamente elencate nella carta di Treviso. Evidenzia inoltre che in casi di violenza sessuale su minorenni, qualunque sia la testimonianza e l’autodifesa di chi è presunto colpevole (come nel recente caso dell’educatore accusato di abusi su una quattordicenne), bambini e ragazzi restano vittime, di cui va difesa l’onorabilità, l’integrità psico-fisica, affettiva e di relazione.
Tassativo è dunque l’obbligo che nella descrizione di dettagli i giornalisti si attengano ai principi dell’essenzialità e della continenza, considerando che la vittima, per la minore età e per sottrarsi ad accanimenti mediatici, non è nella condizione di poter replicare e subisce in tal modo una doppia violenza.
In caso contrario le violazioni della normativa deontologica verranno segnalate al competente consiglio di disciplina.
(31 agosto 2023)