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Mostra “Imparare a vedere per imparare a fotografare”. Aperta fino al 26 novembre 2022

“Imparare a vedere per imparare a fotografare” nasce da un laboratorio e “racconta la visione del mondo di sei giovani autori, che tramite il linguaggio fotografico ci aprono le porte alla loro vita e alle loro emozioni”. La mostra propone le foto realizzate da Alessandro, Dino, Francesca, Giulia B, Giulia P e Luca ed è curata dal fotogiornalista Gabriele Fiolo. È stata inaugurata l’8 novembre presso la sede del Quartiere Savena di Bologna (via Faenza, 4) e si può visitare fino al 26 novembre 2022 durante gli orari di apertura della sede. Ingresso gratuito.

L’expo è il frutto di un laboratorio dell’Associazione Fotografica Tempo e Diaframma APS, tenuto da Gabriele Fiolo e Cristina Ferri, che ha coinvolto 6 ragazzi di G.R.D. – Associazione genitori ragazzi down Bologna, all’interno del progetto “DIGITAL AZIONE SENZA PANICO, azione Sempre sul pezzo”.

ALESSANDRO – Scelta abbigliamento
DINO – La mia scrivania

Spiega il curatore: «Le fotografie, non sono il risultato di un semplice click, ma nascono da un processo molto più ampio che coinvolge il pensiero, il cuore e la capacità di vedere del fotografo. “Attimi fermati” che hanno la forza di suscitare emozioni, a volte anche profonde e coinvolgenti, e soprattutto in modo più immediato rispetto alla parola scritta o verbale. In una società in cui tutto scorre veloce, la fotografia che per sua natura è statica, diventa un rapido mezzo di comunicazione, per trasmettere messaggi, emozioni e sensazioni nell’animo di chi la guarda. La fotografia acquisisce quindi una sua capacità comunicativa, diventando un vero e proprio linguaggio universale. Secondo recenti studi vi è un progressivo allontanamento della comunicazione classica tramite la parola, a favore di una lettura, spesso anche superficiale, delle immagini. Di fatto le nuove generazioni mostrano un aumento della capacità di memoria visiva. Così, mentre i nostri nonni sapevano fare i calcoli a mente, i bambini e i ragazzi di oggi ricordano più facilmente a memoria film e immagini che hanno visto. Questo cambiamento in atto evidenzia ancor di più, l’importanza che assume, nella società attuale, l’immagine nella sua funzione di mezzo comunicativo».

FRANCESCA – La mia agenda è sempre piena
GIULIA B – Verso la scuola G

E precisa: «Il progetto “Sempre sul pezzo” non arriva a produrre quindi semplici fotografie, ma diventa un contenitore di racconti di vita, in cui soggetto e fotografo si mescolano, si uniscono per rappresentare un unico momento, in cui chi vive e chi racconta ripongono uno spicchio della loro anima in una fotografia. Henry Cartier-Bresson citava “Fotografare è porre sulla stessa linea di mira la mente, gli occhi e il cuore”. Ogni scatto è una scelta che il fotografo fa: l’inquadratura, l’esposizione, quale strumento da utilizzare, il punto di vista e tanto altro, scelte che nascono non solo dall’obiettivo che si vuole raggiungere, ma anche dalla propria storia, dal proprio passato e dalla propria esperienza di vita. In ognuna delle immagini che vedrete in mostra, troverete non solo la storia di una giornata di questi ragazzi, ma la loro volontà di espressione, il desiderio di raccontarsi e di comunicare e soprattutto percepirete le emozioni che volevano raccontare e l’entusiasmo con cui le hanno realizzate».

GIULIA P – Le mie scarpe da ballo
LUCA – Le ultime notizie prima di iniziare la giornata

Il progetto è stato realizzato con il patrocinio del Quartiere Savena e in collaborazione con G.R.D. – Associazione genitori ragazzi down Bologna.
Maggiori info nel sito dell’Associazione Fotografica Tempo e Diaframma APS e a questo link.

F.S.
(11 novembre 2022)