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“LEGGE BAVAGLIO”: presa di posizione degli OdG regionali, presidio Aser a Bologna

«I presidenti degli Ordini regionali dei Giornalisti condividono le preoccupazioni espresse dal Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti e dalla Fnsi per le minacce che al diritto di cronaca derivano dall’approvazione dell’emendamento Costa alla legge di delegazione europea che introduce il divieto di pubblicazione “integrale o per estratto” del testo dell’ordinanza di custodia cautelare». Così si legge in una nota dei presidenti degli Ordini regionali dei Giornalisti i quali «condividono, altresì, le iniziative di protesta che sono state indette in queste ore anche in concomitanza con la conferenza stampa della presidente del Consiglio on. Giorgia Meloni». Infine, i presidenti «si uniscono alla richiesta di non approvare il provvedimento ritenendolo una “legge bavaglio” che lede il diritto dei cittadini ad essere informati, in particolare nel campo dell’attività giudiziaria», conclude la nota. Dal sito del CNOG.

Giornalisti in piazza a manifestare a difesa della libertà di stampa: “L’opinione pubblica deve essere informata della deriva che sta prendendo il nostro ordinamento giuridico e delle leggi bavaglio, anzi leggi censura, che sono in discussione in Parlamento”. Lo hanno ribadito venerdì 19 gennaio i giornalisti dell’Aser, l’Associazione della stampa Emilia-Romagna, che si sono imbavagliati e hanno organizzato un presidio in piazza Maggiore a Bologna per poi camminare fino a piazza Roosevelt e manifestare sotto la sede della Prefettura.
A un mese esatto dall’approvazione da parte della Camera dei deputati di una modifica al codice di procedura penale che vieta la pubblicazione delle ordinanze cautelari, integrali o per estratto, fino al termine dell’udienza preliminare, hanno evidenziato come sia stato avviato un percorso strisciante che vuole sottrarre ai cittadini il diritto ad essere informati sancito dall’articolo 21 della Costituzione.
“Se il provvedimento sarà confermato al Senato –   evidenzia Paolo Maria Amadasi, presidente dell’Aser – saremmo costretti a essere meno precisi, analitici e verificabili nel racconto di un atto che è pubblico come la privazione della libertà personale, con il rischio di informare la collettività solo dopo l’udienza preliminare, magari diversi mesi o anni dopo il presunto reato. Il provvedimento si aggiunge alla riforma Cartabia sulla presunzione di innocenza, alla proposta di legge Balboni sulla diffamazione che prevede ammende smisurate e alla stretta di Nordio sulle intercettazioni. Sono provvedimenti che, dietro un’apparenza diversa, vogliono proteggere il mondo della politica, della finanza, dell’industria: i potenti della Terra”.
L’iniziativa dell’Aser segue quelle organizzate a Roma dalla Fnsi e i vari presidi che si sono tenuti in altre regioni sotto le Prefetture, organizzate dalle associazioni di stampa regionali. Al presidio Aser hanno preso parte i membri del direttivo e dell’esecutivo dell’associazione, le vice presidente Barbara Musiani e Dora Carapellese e il segretario aggiunto della Fnsi, Matteo Naccari con la consigliera nazionale Marina Amaduzzi. Al loro fianco anche una rappresentanza della Cisl, capeggiata da Stefano Gregnanin, e il presidente regionale dell’Ordine dei giornalisti, Silvestro Ramunno. La mobilitazione dell’Aser continuerà nelle prossime settimane con assemblee nelle redazioni. Dal sito dell’ASER.

(19 gennaio 2024)