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I periodici bolognesi (socialisti e democratici) nel repertorio di Luigi Arbizzani

La stampa periodica socialista e democratica nella provincia di Bologna, 1860-1926. Questo il titolo dell’incontro che la Fondazione Gramsci Emilia-Romagna propone il 17 giugno alle ore 17.30 presso la Biblioteca “Giuseppe Guglielmi” (via Marsala 31, Bologna).
Dopo l’introduzione di Angelo Varni, presidente dell’Istituto Beni Culturali, intervengono Rosaria Campioni, già responsabile del servizio di Soprintendenza per i beni librari e documentari della Regione Emilia-Romagna, Maria Chiara Sbiroli della Fondazione Gramsci Emilia-Romagna e Gilda Zazzara dell’Università Cà Foscari. Presiede Siriana Suprani, direttore della Fondazione Gramsci Emilia-Romagna.

L’iniziativa è stata pensata per segnalare la presentazione del repertorio di Luigi Arbizzani, curato da Maria Chiara Sbiroli per la collana Erba dell’Ibacn, in collaborazione con l’Archivio Storico Sindacale “Paolo Pedrelli” di Bologna.
Di interesse è la spiegazione che accompagna il repertorio. “Nel periodo che intercorre tra l’Unità d’Italia e la promulgazione della Legge fascista sulla stampa, nella provincia di Bologna viene pubblicata una ricca messe di periodici, numeri unici e fogli occasionali a carattere politico, sociale e sindacale. Luigi Arbizzani (1924-2004) ha censito e descritto analiticamente 517 titoli fornendo un quadro esaustivo di questa produzione periodica che ha caratterizzato la lotta per la libertà di espressione prima che il Fascismo la riducesse al silenzio.
Il lavoro di Arbizzani si inserisce all’interno di un vasto progetto voluto dalla Fondazione Feltrinelli agli inizi degli anni Cinquanta e solo parzialmente realizzato. L’autore però non abbandonò la ricerca, come si coglie anche dai saggi pubblicati successivamente sull’argomento.
Il progetto fu recuperato dalla Fondazione Gramsci Emilia-Romagna in collaborazione con la Soprintendenza per i beni librari e documentari della Regione Emilia-Romagna, ma la scomparsa dell’autore nel 2004 interruppe nuovamente il percorso, che fu ripreso in seguito dalla curatrice, Maria Chiara Sbiroli, grazie anche alla documentazione presente nel fondo Arbizzani custodito dalla Fondazione Gramsci Emilia-Romagna.

Il repertorio si connota come un importante strumento per la ricerca sulla storia locale e nazionale, in particolare sulla storia delle idee e della politica italiana alla vigilia del periodo della lunga dittatura fascista”.
(15 giugno 2015)