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Storie, protagonisti, misteri di una “tragica cascina” nel nuovo libro del giornalista e saggista Claudio Visani

“A metà tra saggio e romanzo storico, con continui flashback tra presente e passato” è L’ultima tragica cascina. La guerra dei contadini nella battaglia partigiana di Fiesso e Vigorso, il nuovo libro del collega Claudio Visani con introduzione di Luca Alessandrini (ex direttore dell’Istituto Parri di Bologna) pubblicato da Edizioni del Loggione. Una narrazione singolare “alla scoperta della Resistenza in pianura che è potuta esistere solo grazie al sostegno sofferto dei contadini della bassa bolognese, stretti tra la paura delle rappresaglie nazifasciste, gli azzardi di qualche partigiano per caso e la voglia di libertà”.

“Dell’eccidio di Fiesso e Vigorso del 21 e 22 ottobre 1944 si conosceva il contesto, la sequenza degli eventi, il tragico bilancio – almeno otto partigiani caduti in battaglia, altri otto catturati e fucilati, una famiglia di sette contadini innocenti sterminata – ma non le storie delle vittime e dei protagonisti di quella che è stata una delle più cruente azioni nazifasciste nel bolognese”, precisa la sinossi del volume. E mette in evidenza alcuni risvolti misteriosi: “Perché poi i partigiani del Distaccamento Elio Pasquali della Quarta Brigata Venturoli fossero lì, in quell’ultima tragica cascina, la notte che scattò l’annunciato rastrellamento tedesco, non è mai stato del tutto chiarito. Sulla vicenda permaneva un velo di mistero e di reticenza. Di sicuro qualcosa la sera prima andò storto. Forse un errore nella catena di comando. Forse per una spiata, o un tradimento”.

Questa la trama dell’opera: “Enrico, insegnante in crisi post separazione che si è trasferito da Reggio Emilia a Bologna e ora insegna alle medie di Castenaso, convince l’amica Laura, ricercatrice precaria su cui ha anche altre mire, a ricostruire quella brutta vicenda coinvolgendo nel progetto di recupero della memoria anche i suoi studenti. Insieme trovano tre testimoni ancora viventi di quei drammatici giorni e l’intervista in una musicassetta dimenticata a Chiara Poluzzi, unica sopravvissuta alla mattanza della famiglia Maccagnani. Ricostruiscono le storie di chi quella notte era nella cascina del podere Mazzacavallo e di tutte le vittime. Scoprono un’altra strage evitata per un soffio – quella della famiglia Vanti – grazie all’intervento di un tedesco buono amico dei partigiani, il maresciallo Muller che dirigeva il polverificio Baschieri e Pellagri, la più grande fabbrica della zona. Recuperano all’Istituto Parri testimonianze, documenti e registrazioni audio che permettono di disegnare uno scenario più completo e veritiero su quel che accadde”.

Sottolinea Andrea Guermandi in una recensione: “è un documento importante, frutto di studi accurati e dell’impegno militante di Claudio, caro amico e collega delle redazioni di Unità e Mattina. E aggiunge: “sembra un romanzo. Avvincente, preciso, attualissimo. Perché Claudio sceglie di ambientarlo nel presente, in una scuola, con un docente motivato, una ricercatrice instancabile e con alunni ricettivi che affiancano insegnante e ricercatrice nell’esplicazione di una vicenda poco nota ma che ebbe un risalto enorme in quella fase drammatica della fine ottobre del 1944, con i nazisti crudelmente impegnati nei rastrellamenti non solo dei partigiani ma di chiunque non la pensasse come loro e con i fascisti ancor più responsabili di una deriva tragica e letale”.

Claudio Visani è romagnolo d’origine e bolognese di adozione. È stato per oltre vent’anni giornalista de l’Unità. Come capo redattore ha diretto l’edizione di Mattina Romagna e le cronache dell’Emilia-Romagna de l’Unità. Dal 2000, dopo la prima chiusura del giornale fondato da Antonio Gramsci, ha collaborato con diverse testate nazionali e scritto i suoi primi libri. Con Pendragon ha pubblicato Arriverà quel giorno (2000), Gli intrighi di una Repubblica (2012), L’eccidio dei martiri senza nome (2018) e il romanzo Il Presidente di luna nera (2021). Con Cartabianca ha stampato il romanzo breve La ragazza ribelle (2019). Assieme a Viscardo Baldi ha scritto il saggio I comunisti nella terra dei preti (Valfrido, 2017).

F.S.
(19 aprile 2024)