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Vicende inedite di ebrei stranieri a Modena e provincia durante gli anni delle persecuzioni razziali in un accurato volume del giornalista e storico Fabio Montella

«Speriamo in giorni migliori». Gli ebrei stranieri a Modena: vita quotidiana, persecuzione, deportazioni, salvataggio, ritorno (1933-1947) è il titolo del nuovo libro di Fabio Montella, giornalista e ricercatore indipendente esperto di storia del Novecento, pubblicato dalla casa editrice Giuntina di Firenze.

Sono circa 500 gli ebrei presenti sul territorio modenese quando, il 30 novembre 1943, viene emanato dalla Repubblica Sociale Italiana (Rsi) l’ordine di polizia n°5, che impone il loro arresto e la deportazione. Sono donne e uomini di ogni età e condizione sociale. Sono italiani, appartenenti a una comunità da sempre ben integrata nel tessuto cittadino, ma ci sono anche ebrei stranieri o apolidi che studiano o si sono laureati all’Università di Modena e altri che sono arrivati nel modenese prima dell’8 settembre 1943 per sfuggire alle persecuzioni e agli effetti della guerra, come i ragazzi di Villa Emma. Per un arco di tempo significativo della loro vita, gli ebrei stranieri vivono in provincia di Modena come “internati liberi” o “non internati”, comunque sempre in una condizione di estrema precarietà e sotto stretta sorveglianza. Poi, con l’avvento della Rsi (e il passaggio dalla persecuzione dei diritti a quella delle vite) la loro stessa esistenza viene messa a grave rischio.

Avvalendosi di una grande quantità di documenti provenienti da una pluralità di fonti, Montella ripercorre in modo puntuale drammi e disavventure di questi ebrei stranieri (che vivono a Modena, per periodi più o meno lunghi, tra il 1933 e il 1947) seguendo le loro storie personali fino alle estreme conseguenze: la deportazione nei campi di sterminio nazisti o la fuga oltre la linea del fronte o in Svizzera. Il risultato, racchiuso nelle 490 pagine del libro, è l’attenta ricostruzione di una vicenda in gran parte inedita e ricca di notevoli spunti di interesse, la descrizione di un periodo complesso, nel quale anche a Modena coesistono gesti di grande generosità e concrete pratiche di collaborazione al disegno nazista di sterminio degli ebrei.

Il volume è frutto della collaborazione tra Istituto Storico di Modena e Fondazione Villa Emma di Nonantola interessati a indagare storie e memorie del Novecento, con particolare riferimento a questioni o eventi legati al secondo conflitto mondiale. Ed è stato pubblicato con il contributo della Direzione generale Educazione, ricerca e istituti culturali del Ministero della Cultura, dell’Otto per mille della Chiesa Valdese, della famiglia Elsa Borghi-Umberto Broggi e di tre associazioni di Mirandola: La Zèrla, Avis e Università della Libera Età Bruno Andreolli.

Fabio Montella è giornalista professionista e ricercatore indipendente. Collabora con l’Istituto storico di Modena e la Fondazione Villa Emma di Nonantola ma pure con altri enti e istituzioni nazionali per ricerche sulla storia del Novecento. Tra le sue pubblicazioni più recenti: La spagnola. Storie e cronaca della pandemia influenzale del 1918 (Udine, 2022); Bagliori d’incendio. Conflitti politici a Modena e provincia tra guerra di Libia e Marcia su Roma (Milano-Udine, 2021); diversi saggi in riviste e volumi collettanei.

F.S.
(9 febbraio 2024)