Le stragi d’Italia indagate da Beccaria, Gazzotti, Marcucci, Nunziata e Scardova
Un libro singolare che si addentra fra le pieghe dello stragismo italiano con spirito razionale e desiderio di far emergere “le verità”. È Alto tradimento. La guerra segreta agli italiani da Piazza Fontana alla strage della stazione di Bologna, il saggio-inchiesta curato dai giornalisti Antonella Beccaria, Giorgio Gazzotti, Gigi Marcucci, Roberto Scardova e dal magistrato Claudio Nunziata. Pubblicato dall’editrice Castelvecchi, si apre con la prefazione partecipata, profonda, disincantata del deputato Paolo Bolognesi, dal 1996 presidente dell’Associazione tra i familiari delle vittime della strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980.
Presentato in occasione delle celebrazioni per il 2 agosto, Alto tradimento analizza un periodo oscuro e funesto della storia
del nostro paese cercando di “dare senso” alle tante, troppe stragi che hanno insanguinato l’Italia. Fra luci e ombre tenta di ricomporre la trama di un “noir”, che purtroppo non è racconto di finzione ma tragica, indelebile realtà: trentasei anni di misteri, piste falsate, delitti impuniti.
Un libro toccante che scuote le coscienze e costringe a rileggere alcune drammatiche vicende della nostra Storia con sguardo diverso e nuova consapevolezza.
Per la prima volta emergono i documenti che provano il ruolo della P2 nei finanziamenti della strage di Bologna. Si legge nel volume: «Licio Gelli non fu solo il depistatore delle indagini sulla strage di Bologna del 2 agosto 1980, ma anche il collettore di 13.970.000 dollari annotati in un documento intestato “Bologna”. Quel finanziamento fu poi completato tramite operazioni eseguite su banche facenti capo a Umberto Ortolani e Roberto Calvi, che attribuì ai “servizi segreti” proprio un finanziamento di “15 milioni” assicurato dal “Pentagono” che “avrebbe fatto esplodere il mondo”. Una leggerezza che determinò la sua condanna a morte. Le ammissioni recenti fatte dal capo della P2 sul suo coinvolgimento in un progetto eversivo realizzato dopo la strage del 2 agosto sono oggi inevitabilmente destinate a rappresentare una chiave di lettura anche della destinazione di quel finanziamento. Questo libro offre una rilettura documentata di come in Italia, fra gli anni Settanta e Ottanta, strutture segrete clandestine, sollecitate da ambienti istituzionali e realtà internazionali, abbiano attuato uno spregiudicato attacco alla democrazia basato sulla “guerra non ortodossa”».
Franca Silvestri
(28 luglio 2016)